Panacea di tutti i mali. Come l’uovo per il gatto e la pietra filosofale per gli alchimisti di ogni tempo. Non c’è giorno che qualche migliaia (milione?) di persone nel mondo non assuma Oki: il farmaco antidolorifico facile da reperire e dall’effetto garantito. Oki per i dolori mestruali. Oki per la cefalea a grappolo. Oki per il mal di denti, epperò non è tutto ora quello che luccica. Come tutti i farmaci infatti, anche la portentosa polvere bianca ha delle controindicazioni ben impresse sul bugiardino presente in ogni scatola.
Ma quanti di voi si sono mai fermati a leggerle? Gli effetti collaterali dell’OKi – e più nello specifico del ketoprofene – sono molteplici, ma essi si manifestano o meno nei pazienti in base alla sensibilità individuale, che determina anche l’intensità degli stessi. Tra i più comuni e “lievi” vi è la fotosensibilità, cioè una reazione della pelle alla luce solare che può far emergere prurito, eritema e vera e propria orticaria. Possono manifestarsi anche mal di testa, vertigini, sonnolenza, disturbi visivi e diversi disturbi gastrointestinali, che spaziano dal lieve al molto grave. (Continua dopo la foto)
Ciò è dovuto al fatto che il ketoprofene può avere un’azione gastrotossica superiore a quella di altri FANS, per questa ragione spesso i medici lo prescrivono in associazione a farmaci gastroprotettori. Oltre a vomito, nausea, gastrite, flatulenza, stitichezza e dolore addominale possono insorgere effetti più seri come ulcere, emorragie e perforazioni ai danni del tratto gastrointestinale. Altre condizioni che possono essere indotte dal ketoprofene sono leucopenia (carenza di globuli bianchi), piastrinopenia (carenza di piastrine), agranulocitosi (riduzione nel numero di granulociti), ritenzione idrica, insufficienza cardiaca e renale. (Continua dopo la foto)
Come per tutti gli altri farmaci, nei soggetti allergici il farmaco può scatenare reazioni anafilattiche o uno shock anafilattico, una reazione spropositata del sistema immunitario che può essere anche fatale. L’utilizzo del farmaco è normalmente controindicato in presenza di una nota ipersensibilità al ketoprofene, all’acido acetilsalicilico (Aspirina) e ad altri medicinali della stessa classe (FANS). Anche chi soffre di gastriti e altri problemi gastrointestinali viene normalmente indirizzato verso altre molecole. (Continua dopo la foto)
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Così come chi soffre di malattie infiammatorie intestinali croniche – alla stregua del morbo di Chron – o ha sofferto di perforazione, sanguinamento e ulcerazione del tratto gastrointestinale. I pazienti cardiopatici, i fumatori e coloro che soffrono di problemi renali ed epatici devono sempre consultare il proprio medico prima di assumere farmaci a base di ketoprofene, dato che la molecola può esacerbare condizioni preesistenti. Il principio attivo inoltre interagisce con altri FANS, anticoagulanti, litio, diuretici e molte altre molecole, anche per questo si deve sempre indicare al medico curante se si stanno seguendo altre terapie, anche con farmaci che non necessitano di prescrizione medica e con prodotti da erboristeria e simili. Infine, va tenuto presente che l’interazione con l’etanolo – la base delle bevande alcoliche – può amplificare il rischio di sanguinamento gastrointestinale.
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