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BreBeMi, la partita di calcio sull’autostrada “inutile”

Autostrada BreBeMi? Per ora solo un grande buco nell’acqua. A testimoniarlo, un video fatto da alcuni ragazzi di un centro sociale di Bergamo, che si fanno chiamare “Smascheriamo Expo”. I giovani, per mostrare l’autostrada deserta, si sono infatti ripresi mentre, togliendo dallo zaino un pallone da calcio, cominciano a giocare sull’asfalto. La BreBeMi è l’autostrada battezzata il 23 luglio scorso, che attraversa Bergamo, Brescia e Milano. Lunga 62 chilometri ed è stata costruita la BreBeMi è stata realizzata in finanza di progetto. Pertanto i costi di costruzione sono stati a carico dei privati che dovrebbero recuperare i costi attraverso i pedaggi. 


L’opera è costata 2,4 miliardi di euro ed è stata pubblicizzata come costruita solo grazie ai privati ma ora la società chiede al governo un contributo di 80 milioni.

Ha scritto Il Fatto quotidiano: “Il piano finanziario di Brebemi, che tra i soci ha Intesa Sanpaolo e il gruppo Gavio, rischia di saltare per davvero, anche perché i costi, da quando il progetto è stato avviato 18 anni fa, sono aumentati. Da allora ci sono voluti 13 anni per l’iter burocratico e altri cinque per i cantieri. Un’opera realizzata inproject financing, senza spendere un euro pubblico, si è sempre vantato Bettoni. Tralasciando però che un bel po’ di denaro è arrivato dalla Cassa depositi e prestiti e dalla Banca europea degli investimenti, entrambe pubbliche. Ma lo slogan di un’autostrada costruita solo grazie ai privati ora potrebbe diventare inutilizzabile del tutto, perché Brebemi ha chiesto al governo, oltre al prolungamento della concessione da 20 a 30 anni, un contributo di 80 milioni di euro e una defiscalizzazione dei lavori già ultimati che farebbe rimanere in cassa altri 400 milioni e passa. Segno che sui conti la preoccupazione c’è tutta. Per ora l’esecutivo non risponde. Nel frattempo le sei corsie d’asfalto rimangono semivuote a tagliare un pezzo di campagna lombarda, espropriato di molti terreni un tempo coltivati. Ma a chi importa? A rappresentare una parte degli agricoltori c’era Bettoni stesso. Che per trent’anni è stato presidente dell’Unione provinciale agricoltori di Brescia e a lungo pure di Confagricoltura Lombardia. Alla faccia del conflitto di interessi””.


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