Negli anni ’70 e ’80 era un’autentica icona, venerata da tutti gli amanti del cinema di casa nostra. Inventore della commedia in stile cinepanettone, prima che il cinepanettone venisse inventato. Parliamo di lui, Alvaro Vitali, classe 1950 simbolo dell’Italia che sapeva divertirsi senza tablet, pixel e smartphone.
(continua dopo la foto)
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Di aspetto buffo: basso, col doppio mento e con un volto comico. Radici, che affondano nella tradizione romana e “romanesca”, capace di dare vita a un personaggio che con Lino Banfi, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto e tanti altri, popolerà la commedia sexy segnando una pagina del cinema italiano.
E ora? Dopo 150 film girati, Alvaro ed il suo alter ego Pierino, sono finiti nel dimenticatoio e lui si sfoga nel corso di un’intervista rilasciata a Dagospia: “Il cinema, tanti anni fa era diverso. Vitali ha dato tanto ma quando non è servito più hanno deciso di lasciarmi cadere nel dimenticatoio. Mi hanno lasciato solo le briciole ma la gente ancora mi ferma per strada ed è la soddisfazione più bella. In tanti hanno copiato i nostri lavori. Su Pierino, Berlusconi progettava una grande serialità e aveva in mano un pacco di copioni ma a forza di brutte copie hanno rovinato il personaggio”.
Un personaggio che era entrato anche a Striscia la Notizia: “Da dove Ricci mi ha cacciato senza un perché”, senza troppo successo. E per Pierino i tempi sono diventati sempre più difficili: “Ora vivo per sagre, facendo l’ospite qua e là, mi piacerebbe tornare su un set ma per ora non vedo spiragli”.
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