Sclerosi multipla nuova cura in Italia. Si tratta di una malattia molto frequente tra i giovani di età tra i 20 e i 40 anni ed è – numeri alla mano – il secondo caso di invalidità dopo gli incidenti stradali. La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante: ci sono lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Per molti anni è stata considerata una malattia della sostanza bianca del sistema nervoso centrale, tuttavia un numero crescente di studi ha dimostrato anche un coinvolgimento della sostanza grigia. Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree del sistema nervoso centrale. Numerose evidenze, sia cliniche che sperimentali, indicano che alla base della Sclerosi Multipla vi è una reazione del sistema immunitario che scatena un attacco contro la mielina Tale attacco consiste in un processo infiammatorio che colpisce aree circoscritte del sistema nervoso centrale e provoca la distruzione della mielina e delle cellule specializzate. (Continua a leggere dopo la foto)
E adesso per l’Italia arriva una buona notizia. Per le forme più aggressive di questa patologia, per le quali finora non erano a disposizione farmaci efficaci, è ora disponibile ocrelizumab, la prima molecola approvata da Aifa sia per la sclerosi multipla recidivante (Smr) sia per la forma primariamente progressiva (Smpp). “Si tratta di una vera rivoluzione copernicana – commenta Giancarlo Comi, direttore del Dipartimento di Neurologia e dell’Istituto di Neurologia Sperimentale, Università “Vita-Salute San Raffaele” IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano – questo è un giorno che resterà nella storia della sclerosi multipla”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ma come funziona questo farmaco per combattere la sclerosi multipla? Come spiegano gli esperti a La Repubblica, Ocrelizumab attacca un tipo specifico di linfociti B, ovvero quelli che esprimono il recettore CD20. Colpisce cioè in maniera selettiva solo alcune cellule del sistema immunitario, che nelle persone con Sm è mal regolato e aggredisce la mielina, la sostanza che ricopre gli assoni, ponti di collegamento fra i neuroni. Un meccanismo unico, che differenzia questo farmaco dagli altri che abbiamo a disposizione, che lo rende efficace e sicuro. Ocrelizumab riduce in maniera significativa le recidive di malattia e ne rallenta la progressione, come ha dimostrato in studi che lo hanno messo a confronto con l’interferone. (Continua a leggere dopo la foto)
{loadposition intext}
Ma come viene somministrato questo farmaco dal nome ‘Ocrelizumab’? Carlo Pozzilli, ordinario di Neurologia all’Università degli Studi di Roma ‘Sapienza’ e direttore del centro sclerosi multipla dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, spiega che: “Viene somministrato per infusione endovenosa ogni sei mesi e non prevede la conduzione di analisi di routine tra i dosaggi. Questi aspetti ne confermano la sua grande semplicità di impiego: è un passo avanti straordinario rispetto agli approcci orali quotidiani e alle infusioni a cadenza mensile attualmente disponibili”.
Leggi anche:
Torna il colera. Due casi in Italia: come riconoscere la malattia. I sintomi più comuni
fbq('track', 'STORIE');