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“Ossessionata dal sesso”. L’attrice (col viso d’angelo) e il suo lato lussurioso. Choc

 

“Ero ossessionata dal sesso”, a parlare è una diva che più diva non si può e che a 71 anni non si fa il minimo problema a rivelare i suoi segreti più bollenti. Lo fa in Munkey Diaries, un libro che non è altro che la pubblicazione integrale del suo diario nel quale rivela quasi tutto… Munkey sta per? Munkey è la scimmietta di peluche alla quale la cantante e attrice raccontava tutto ciò che faceva. Una scimmietta che aveva vinto a una tombola quando aveva 11 anni e che ancora oggi, 60 anni dopo, tiene sempre con sé. Avete la minima idea di chi sia la divinità di cui stiamo parlando? Lei è Jane Birkin, la divina. La prima parte del libro – che copra il periodo tra il 1957 e il 1982 – uscirà il 3 ottobre mentre per la seconda bisognerà attendere il 2019. Niente è censurato, niente, lo si capisce guardando le anticipazioni sul Nouvel Obs. Nata nel 1946, Jane si sposa per la prima volta a 17 anni con John Barry, cioè il compositore autore delle colonne sonore di James Bond. Continua a leggere dopo la foto


È con lui che perde la verginità, è da lui che ha la sua prima figlia, Kate che muore suicida nel 2013. È a quell’epoca che capisce di avere un rapporto ossessivo con il sesso: “Non riesco a pensare ad altro. Ma non posso dire a John che è sposato con una maniaca sessuale”. Il problema è che il marito non è un amante particolarmente focoso. “Quando ero incinta non voleva neanche toccarmi”, ha raccontato nel suo diario. Il loro matrimonio si conclude nel 1968, poco dopo Jane perde la testa per Serge Gainsbourg. Continua a leggere dopo la foto

Sul fronte sessuale, Serge sembra soddisfarla. “È così dolce, tenero, forte e sensuale, è sessualmente meraviglioso”. La loro relazione è sulla bocca di tutti, anche perché i due danno scandalo. Specie quando esce Je t’aime moi non plus, canzone nella quale lei ansima (e che viene censurata praticamente ovunque). La Birkin, con Gainsbour, realizza tutti i suoi desideri anche quello di sentirsi, per una notte, “una sordida puttana”. Continua a leggere dopo la foto

 

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“’Voglio andare in un bordello!’, dissi a Serge dopo due dozzine di ostriche e un po’ di vino di troppo. Dieci minuti dopo eravamo a Pigalle, in una strada raccapricciante. È stato molto eccitante essere lì in miniabito nero e stivali alti fino alla coscia. La fantasia era realtà”. Poi due prostitute si scagliano contro di loro e il “sogno” svanisce. Così come la relazione tra Serge e Jane, per colpa dell’alcolismo di lui. “Avevo voglia di morire. Davvero. E per mano sua”. Ma non smise mai di pensare a lui, neanche quando conobbe il suo ultimo grande amore, il regista Jacques Doillons. All’inizio si chiedeva: “È possibile vivere in tre?”. Quel ménage à trois è stato l’unica fantasia a rimanere tale…

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