Per il comandante Gregorio de Falco sono lontani i tempi del “salga a bordo, c…!”, quando diventò l’eroe della notte della Concordia. Ora combatte contro il trasferimento da un incarico operativo a uno amministrativo, l’ultimo atto, sostiene oggi in un’audizione al Senato, di un “percorso di vessazione e demansionamento”. “Non si tratta, in realtà, di avvicendamento: è una sostituzione con destituzione”, “chi mi sostituisce è molto più anziano di me, gli do del lei, non è un ragazzo più giovane che deve essere valutato”.
Perché gli fanno questo? A quanto racconta, dopo la vicenda della Concordia, ci sono state “disapprovazioni da parte di un mio superiore” e il tentativo di metterlo sempre in ombra. Ad esempio “non mi hanno mai invitato a cerimonie o briefing”, “la capitaneria è stata invitata in giro per il mondo a parlare del naufragio della Concordia, mai hanno mandato me”. Quando alla fine dell’audizione gli chiedono se intende dismettere la divisa, risponde amaro: “Valuto qualunque ipotesi”