Reyahneh Jabbari è una ragazza iraniana condannata a morte perchè sette anni fa ha ucciso un uomo, Morteza Abdolali Sarbandi. Ha sempre sostenuto di averlo fatto per difendersi da uno stupro. La comunità internazionale si è mobilitata per salvarle la vita, ma dopo un breve rinvio l’esecuzione per impiccagione è stata fissata per domani mattina all’alba. L’ultima speranza, accesasi in queste ore, è che la famiglia dell’uomo ucciso fermi il boia, concedendole il perdono.
“Questa notte, il padre di Reyhaneh è stato a casa dei Sarbandi. I parenti della vittima – ha spiegato un fonte iraniana all’Adnkronos – sostengono di aver già perdonato, a livello morale, la ragazza. Ma per annunciare formalmente il loro perdono insistono sulla necessità che lei neghi di aver mai subito un tentativo di stupro”. La ventiseienne “dovrà dire che l’omicidio è avvenuto per un’incomprensione o per un errore, non per una violenza sessuale”. Anche le autorità iraniane premerebbero per questa soluzione, che le sottrarrebbe all’attenzione mondiale suscitata dal caso.