“Il lungomare non pone un limite all’espansione della città, in realtà è la nuova frontiera!” Così inizia la descrizione di”Sea Tree“, una riserva naturale futuristica immaginata dallo studio di architettura olandese Waterstudio.
Partendo dal presupposto che gli spazi verdi cittadini in cui gli animali selvatici possono rifugiarsi sono sempre più ristretti, gli architetti hanno pensato ad uno spazio, o meglio, un giardino verticale che partirebbe dal fondale (marino o lacustre) al quale la struttura verrebbe ancorata attraverso l’uso di cavi, in grado di accogliere flora e fauna acquatica e che si ergerebbe in altezza per offrire anfratti e superfici sicure agli uccelli, agli insetti e alle piante di superficie.
Il progetto, che è ancora in fase di studio, prevede l’uso di materiale utilizzato nella costruzione delle piattaforme per l’estrazione del petrolio in mare aperto e potrebbe essere occasione per le grandi compagnie petrolifere, spiegano gli autori del progetto, per fare una donazione alle comunità bisognose, restituendo un po’ di ciò che alla natura tolgono. Il design dell’Albero di mare prende spunto dalla richiesta pervenuta allo studio olandese da parte di un’associazione animalista che chiedeva un’ oasi verde strutturata in modo da poter accogliere animali selvatici rendendola difficilmente accessibile all’uomo, pur essendo nelle vicinanze di grandi città.
