“Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’odore degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce. A quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia”. Papa Francesco si è rivolto ai fedeli in piazza San Pietro: “Conosciamo – ha aggiunto – come nel Vangelo ci siano una forza e una tenerezza capaci di vincere ciò che crea infelicità e violenza”.
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“Di questa salvezza opera della misericordia di Dio come Chiesa siamo segno e strumento, sacramento vivo ed efficace. Se così non fosse, il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato, sulle cui labbra il popolo cercherebbe invano la freschezza e il profumo del Vangelo. Il pensiero del Papa va “a chi si ritrova a tu per tu con la propria solitudine, nel crepuscolo amaro di sogni e di progetti infranti”. “Quante persone trascinano le giornate nel vicolo cieco della rassegnazione, dell’abbandono, se non del rancore; in quante case è venuto meno il vino della gioia e, quindi, il sapore, la sapienza stessa, della vita… Degli uni e degli altri questa sera ci facciamo voce con la nostra preghiera”.