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“Anche Marco Baldini vittima dei Casamonica”. La scoperta choc dopo gli arresti. Cosa succedeva tra il clan della Capitale e l’ex spalla di Fiorello

 

Scacco al clan Casamonica. Dalle primi luce dell’alba, circa 250 militari del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, con l’ausilio di unità cinofile, un elicottero dell’Arma e del personale dell’8 Reggimento Lazio, sono stati impegnati fra Roma e le provincie di Reggio Calabria e Cosenza per eseguire 37 misure cautelari in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti ai quali viene contestato anche l’art. 416 bis, per avere costituito e preso parte all’associazione mafiosa denominata “clan Casamonica”. Il ruolo apicale di promotore è stato attribuito a Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione. C’erano anche il conduttore radiofonico Marco Baldini , che più volte ha parlato pubblicamente dei suoi problemi economici dovuti alla sua dipendenza dal gioco d’azzardo, e il figlio di Franco Zeffirelli tra le vittime di usura da parte del clan Casamonica colpito oggi dal maxi blitz dei carabinieri del comando provinciale di Roma. (Continua dopo la foto)



È quanto emerso nel corso della conferenza stampa che si è svolta al comando provinciale. Nel corso delle indagini è stato reso noto che ai Casamonica non serviva quasi mai ricorrere alla violenza: il loro nome bastava ad incutere timore nelle vittime e nei cittadini. Dalle indagini dei carabinieri sono emersi “numerosi episodi di estorsione e usura a commercianti e imprenditori, del posto e non, che a loro si sono rivolti nel tempo per prestiti di somme di denaro, anche consistenti, stabilendo di fatto con i creditori un legame a vita”. (Continua dopo la foto)


Le vittime “una volta ricevuto un prestito dai Casamonica, non riescono praticamente più a sottrarsi alle richieste di denaro da parte degli indagati, che continuano anche a distanza di anni e che, ad un certo punto – osservano i carabinieri – assumono innegabile matrice estorsiva in quanto sono oggettivamente prive di ogni giustificazione e si fondano esclusivamente sulla forza di intimidazione del gruppo, che spesso non ha neanche la necessità di far ricorso a minacce esplicite per ottenere la consegna di quanto indebitamente preteso”. (Continua dopo la foto)

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L’operazione contro il clan scattata alle primi luci dell’alba ha portato al momento a 31 arresti. Altre 6 persone sono ricercate. I soggetti sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti e altro, tutti commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

Caffeina News by AdnKronos
(www.adnkronos.com)

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