Juanita Ortiz Garcia ha 46 e vive a Hidalgo, una cittadina nel sud del Texas, a guardarla sembra una donna comune, con le guance appesantite dall’età e qualche passaggio di tinta per mascherare i capelli bianchi. Normale, come tutte le persone, capaci di azioni nobili e di macchiarsi di atti ignobili. Purtroppo Junita rientra nella seconda categoria. Aveva bisogno di soldi ed in fretta, così ha pensato bene di architettare una truffa che le permettese di risolvere quanto prima i suoi problemi finanziari, nel modo peggiore: ha rasato la figlia Aurora di 7 anni chiedendo aiuto perché la sua “principessina” stava morendo di cancro. Le ha fasciato un braccio e fatto indossare una maglietta con scritto:“Non sono un maschietto, sono una bambina che combatte contro il cancro”.
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Un annuncio diffuso via web, poi passato in radio e che ha toccato la sensibilità della comunità che subito si è mobilitata. La signora, in questo modo, è riuscita a farsi dare contributi da vari conoscenti. Ma è stato proprio il fatto che stesse circolando tanto che alla fine l’ha condannata. Alcuni funzionari dell’ufficio di assistenza all’infanzia si sono chiesti come mai la madre non avesse chiesto aiuto anche alle strutture pubbliche. Una telefonata alla polizia, lo scorso ottobre, ha messo in moto una cauta inchiesta. E tre giorni fa, il fermo, l’interrogatorio e l’arresto: “Durante l’interrogatorio la signora ha ammesso di aver mentito” ha detto il sergente J.P. Rodriguez.
La signora è ora in stato di fermo. La bambina è stata presa in affidamento dai servizi sociali. Un approfondito check-up medico ha rivelato che è sanissima, solo molto spaventata.Due giorni fa, nel comunicare alla stampa l’arresto della signora Oriz Garcia, il tenente Rodriguez ha mandato un messaggio di cautela: “Non voglio dissuadere la gente dall’essere generosa, soprattutto ora che siamo nella stagione natalizia e vorremmo correre in soccorso di chi ha bisogno. Ma raccomando a tutti di stare attenti e di informarsi bene. Non tutto quel che leggiamo sui social network è vero”.
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