Olindo Romano parla dal carcere. Delle sue giornate, del suo rapporto con la moglie Rosa e di quanto accaduto l’11 dicembre 2006. L’ex spazzino, intervistato da Libero, è stato condannato all’ergastolo con l’accusa di essere autore, insieme alla moglie, dell’omicidio dei vicini di casa Raffaella Catagna, suo figlio Youssef, di 2 anni, della madre Paola Galli e di un altro residente del palazzo. Omicidio poi ribattezzato ”Strage di Erba”. Romano ha raccontato come si susseguono le sue giornate all’interno del carcere, ma anche del suo rapporto con la moglie: ”Tra me e Rosa non è cambiato nulla – racconta a Matteo Pandini – ma vorrei passare più tempo insieme a lei. È la cosa che mi manca”. (Continua a leggere dopo la foto)
La sua giornata tipo?. ”Mi sveglio verso le 8, faccio colazione e terapie per la pressione. Dalle 9 alle 11 lavoro. Tengo pulito fuori dal fabbricato dove mi trovo: strada parcheggio e giardino. Verso le 13 vado a pranzo, con un’ora per andare nel locale cucina se voglio prepararmi qualcosa. Poi a volte vado all’ora d’aria con gli altri, mi occupo del giardino, taglio l’erba, se mi avanza tempo mi occupo dell’orto. Dalle 16 alle 19 faccio doccia e bucato”. (Continua a leggere dopo la foto)
”Non mi perdo mai Il Segreto – racconta ancora Olindo – Ma nei fine settimana non c’è, quindi vado in una saletta a giocare a carte, poi ceno. Mi piace cucinare piatti veloci: spaghetti col sugo, carni, cibi surgelati. Alle 23 vado a dormire, magari sbrigo le faccende domestiche e rispondo alla corrispondenza. In carcere c’è odore di fumo e Lysoform, il detersivo che uso per il bucato. Ho tre calendari, indispensabili per non dimenticarmi cosa ho da fare!”.
Strage di Erba, ricordate Olindo? Ecco come vive ora. E con la moglie Rosa…