Ci avete fatto caso anche voi? In questo periodo la voglia di dormire è alle stelle, molto più che in qualsiasi altro periodo dell’anno. Ma perché accade tutto ciò? Il professore Mario Tombini, neurologo del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, ha spiegato ad HuffPost le possibili cause. E ha svelato sei possibili trucchi per sopravvivere al “mal di primavera”. “Le cause principali della stanchezza – spiega il dottore – sono legate alle mutazioni climatiche, che influiscono sull’organismo. Il cambiamento stagionale può accentuare la tensione nervosa e allo stesso tempo influire negativamente sull’umore, sul sonno e sull’appetito di chi si trova già in una condizione di stress a causa di problemi personali o impegni professionali. Inoltre, il passaggio dall’ora solare a quella legale può essere un ulteriore elemento di disturbo, soprattutto per chi soffre già di disturbi del sonno. In tal modo il sonno notturno diventa scarsamente riposante e, durante il giorno, si accompagna a una sensazione di stanchezza e debolezza. Esistono poi altri fattori. Spesso, chi è soggetto ad allergie tipicamente primaverili (come la rinite, congiuntivite, difficoltà respiratorie, ecc.) è più debilitato dal punto di vista fisico e quindi tende a risentire più facilmente del senso di stanchezza. Anche una dieta poco equilibrata può determinare carenze nutrizionali (le più comuni sono quelle relative a vitamine e sali minerali), che incidono sul benessere fisico e predispongono maggiormente al ‘mal di stagione’. L’organismo deve fare i conti con lo stress indotto dal cambiamento stagionale. Ha bisogno di tempo, e di qualche attenzione, per adattarsi alla nuova situazione”. (Continua dopo la foto)
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Ma si tratta di un vero e proprio disturbo, come spiega Tombini: “La patologia di adeguamento al cambiamento di stagione è molto diffusa, tanto che è descritta anche nel DSM (Diagnostic and Statical Manual of Mental Disorder) già dal 1984, con la sigla SAD (Seasonel Affective Disorder). I sintomi sono facilmente riconoscibili: sbalzi d’umore, scarsa concentrazione, apatia, irritabilità, eccessivo appetito con tendenza a mangiare, in particolare modo carboidrati, infine insonnia o letargia. La SAD non è considerata un’unica entità diagnostica, piuttosto una forma di depressione ricorrente con un pattern stagionale: la depressione inizia e finisce durante una specifica stagione dell’anno (con completa remissione durante le altre stagioni) per almeno due anni. Cosa fare quindi? Tanto per cominciare il dottore consiglia di muoversi e svolgere attività fisica, meglio se all’aria aperta e possibilmente non dopo le ore 17; l’innalzamento della serotonina che l’attività fisica stimola, usata per affrontare la giornata, ci farà sentire più energetici, mentre in serata potrebbe determinare una difficoltà nell’addormentamento, determinando al mattino stanchezza e nervosismo; dormire bene, non scambiare la camera da letto per salotto e sala da pranzo; il nostro cervello associa, e se la camera da letto è associata unicamente al luogo dove si dorme, questo favorirà la qualità del sonno. (Continua dopo le foto)
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Altro consiglio è quello di non usare tablet e telefonini a letto o poco prima di andare a dormire; curiosità, luci, suoni rischiano di renderci più attivi, ed impedire il rilassamento; esporsi il più possibile alla luce solare; è un modo semplice e naturale per migliorare l’umore, ed inoltre, la luce solare stimola la produzione di vitamina D, la cui azione è fondamentale per promuovere il metabolismo osseo, ma anche la forza muscolare ed i meccanismi di immunità naturale; sgomberare il nostro cervello da pensieri negativi; non è così che ci proteggiamo dagli eventi temuti, pensando alle possibilità negative, quello che otteniamo è solo di aumentare la nostra sensazione di minaccia e mangiare in modo sano, privilegiando gli alimenti con alto contenuto di proteine; carne, pesce e legumi sono quindi indispensabili per restare in forma oltre alla frutta di stagione; ma è l’acqua a svolgere un ruolo importante per sentirsi al meglio. Infine, possono essere utili integratori per raggiungere il giusto apporto di quei micronutrienti, vitamine e sali minerali, che aiutano l’organismo ad adattarsi ai sottili cambiamenti metabolici dell’organismo. Facile, no?
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