Noi donne, almeno molte di noi, siamo schiave dei peli superflui. Appena ne vediamo spuntare uno, agguantiamo le pinzette o prendiamo appuntamento con l’estetista per estirparli. Ma ci sono donne che si sono liberate di questa schiavitù e hanno scelto di non depilarsi. Una di queste è Kelsey Heeringa, scrittrice, moglie e mamma che ha raccontato la sua scelta sull’Huffington Post.
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![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2015/11/ecu4.jpg?x95137)
‘’Ho smesso di depilarmi durante un viaggio in Ecuador. Mentre visitavo quei villaggi rurali ed imparavo ad apprezzare la vita difficile, ma vissuta con orgoglio, delle donne, degli uomini e dei bambini indigeni, non ho più visto la depilazione come un modo produttivo per usare il mio tempo. Immersa in quell’umanità autentica che osservavo ogni giorno, la peluria sulle mie gambe non era più così importante per definire la mia identità e mi piaceva quella sensazione. Non essere prigioniera delle apparenze fisiche mi faceva sentire più vera, più viva’’. Ma le donne che si depilano lo fanno per se stesse o per gli altri? Kelsey dice la sua… ‘’Molte donne che conosco (inclusa la me di allora) direbbero che ricorrono alla depilazione delle gambe perché amano quella sensazione, direbbero che lo fanno per loro stesse. Ero sorpresa perché, al ritorno in America, le mie gambe erano diventate una specie di problema e sentivo un’enorme pressione, come se avessi dovuto modificare quella parte di me per essere accettata. Le persone facevano smorfie o commenti maligni e le mie gambe sembravano orribili. La cosa che mi metteva ancora più a disagio (oltre ad essere una donna americana con delle gambe molto pelose) era il fatto che non potevo riconciliarmi con quella libertà ‘pelosa’ che mi ero goduta in Ecuador. Nel tentativo di vivere secondo le mie intenzioni (e una volta messa da parte la geografia) volevo sapere quale delle due fosse la “me” più autentica’’. E ha aggiunto che ha imparato molto, dalla sua scelta: ‘’Non depilarmi mi ha insegnato molte cose sull’assurda pressione sociale che neanche sappiamo di sopportare, relativa a quello che facciamo del nostro corpo. Mi rivolgono strane occhiate quando indosso un costume da bagno o quando porto una gonna in pubblico. Ho visto adolescenti mormorare e ridacchiare sotto i baffi, increduli’’.
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