L’ultimo turno di lavoro, come cuoca, al golf club di Castelfranco Veneto (Treviso). Poi più nulla. Era il 27 febbraio 2013 quando Marianna Cendron, allora 18enne, spariva nel nulla. L’indagine per sequestro di persona, più volte vicina all’archiviazione, è andata avanti fino ad oggi, ma della ragazza non si sa nulla. Ora, a cinque anni di distanza da quella scomparsa, la sua amica Alessandra, che lavora come parrucchiera nella città, rivela: ”Mi ha detto che sarebbe scappata in Bulgaria”. Alessandra aveva conosciuto Marianna in ospedale, dove avevano trascorso del tempo insieme quando erano entrambe ricoverate. ”Eravamo ricoverate entrambe – ha raccontato la giovane – e lei mi ripeteva sempre che appena avrebbe compiuto 18 anni se ne sarebbe andata da casa. E così ha fatto. Mi aveva detto chiaramente che se ne sarebbe andata e non sarebbe mai più tornata: diceva che voleva rifarsi una vita nella sua terra, in Bulgaria”. Marianna, originaria della Bulgaria, lavora come assistente nella cucina della Golf club di Salvarosa di Castelfranco. (Continua a leggere dopo la foto)

Marianna è giovanissima, inquieta e fragile, da un mese ha lasciato la casa dei genitori e ha trovato appoggio nell’appartamento di Renzo il vicino, di 45 anni, che vive solo. Non lontano dalla struttura in cui ha trovato lavoro vive Michele, il suo fidanzatino studente dell’Alberghiero. Proprio la sera del 27 febbraio 2013 Marianna e Michele avrebbero dovuto incontrarsi, ma la ragazza non si presentò e da allora non si hanno più tracce. Secondo gli inquirenti, che hanno studiato a fondo il traffico del cellulare della ragazza, gli orari d’uso e le celle a cui risultava agganciato, Marianna Cendron avrebbe progettato la sua sparizione. (Continua a leggere dopo le foto)



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“Potrebbe essersi trasferita – avevano dichiarato nell’aprile del 2017 – o mimetizzata in una grande città. I primi indizi portavano verso la Bulgaria, dove era nata, poi a Parigi. Ora riteniamo che possa trovarsi in Spagna”. I dati estratti dal telefono cellulare della scomparsa rivelano che già dal 2012 frequentava siti Internet che spiegavano come lasciare casa e non farsi più trovare né lasciar tracce”. La Procura, a 5 anni dalla scomparsa, sta pensando all’archiviazione dell’inchiesta, ma i suoi genitori adottivi si oppongono con tenacia e fermezza e ritengono che Marianna non si sia allontanata volontariamente.