Via libera in Commissione al Senato all’emendamento per la nuova tassa sul tabacco in Italia. In realtà sarà solo una riforma tecnica delle accise ma che comporterà un aumento del prezzo delle sigarette di fascia medio bassa. Il provvedimento sarà discusso domani davanti all’intero Senato nell’ambito della più generale legge finanziaria. Con l’emendamento ci sarà una nuova tassazione sul tabacco in Italia che comporterà una vera e propria stangata per i fumatori. Dai conti fatti in questi giorni da consumatori e governo l’aumento medio sarà di 70 centesimi per ogni pacchetto di sigarette. Lo scopo ufficiale della nuova tassazione è dissuasivo ovvero serve a limitare il consumo di tabacco e promuovere corretti stili di vita. Insomma il costo più alto si spera scoraggi nuovi fumatori e argini il consumo di quelli abituali portandoli verso la scelta di smettere di fumare. In realtà la manovra porterà, comunque, nuovi introiti nelle casse dello Stato anche perché l’aumento potrebbe arrivare fino a 2 euro a pacchetto nei prossimi due anni. (Continua a leggere dopo la foto)
L’obiettivo, dichiarato, è “dissuasivo”. La speranza – o l’illusione – è che i prezzi in rialzo possano scoraggiare nuovi fumatori e limitino i consumi dei tabagisti abituali, portandoli a smettere di fumare. I soldi recuperati non finiranno in un calderone indifferenziato. “Nell’emendamento – spiega la stessa De Biasi – si prevede che i maggiori introiti siano vincolati: 500 milioni saranno posti a copertura del fondo farmaci oncologici innovativi, istituito dalla precedente legge di Bilancio, e 100 milioni serviranno per il potenziamento delle reti di cure palliative e di terapie del dolore, con particolare riferimento al settore pediatrico”. Così, continua la senatrice, “si avrà anche un vantaggio per l’intera collettività: finalizzano il gettito – spiega – libereremo altre risorse del fondo nazionale della sanità, che saranno a disposizione delle Regioni per le esigenze più urgenti”. (Continua a leggere dopo le foto)
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“Questa iniziativa normativa – ha dichiarato al sito quotidianosanità.it Roberta Chersevani, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) – va apprezzata e sostenuta. Una norma così strutturata ha una doppia potenzialità per promuovere e garantire il diritto alla salute. Costituisce un “deterrente”, sia pure di natura finanziaria, per chi continua a fumare, pur consapevole sia dei danni alla propria salute che di quelli da fumo passivo. Inoltre consente di finanziare strategie sanitarie di significativo interesse”.