Se si guarda al livello di appagamento sulla propria condizione finanziaria sono soddisfatti solo 18 italiani su 100 mentre 82 sono pessimisti. Un po’ meglio le relazioni interpersonali che piacciono al 20 per cento dei connazionali. Siamo poi il secondo peggior paese (9 per cento) per quanto riguarda la considerazione “di trovare un posto nella società”. In questa speciale classifica siamo secondi solo alla Armenia prima di Bosnia Erzegovina, Croazia, Congo, Azerbaigian, Montenegro, Haiti, Zimbabwe e Serbia. Emerge nell’ultimo “State of Global Well-Being”, il rapporto realizzato dalla società americana Gallup and Healthways. Le ragioni? Nel documento gli analisti scrivono a proposito dell’Italia che il nostro è stato “uno dei paesi più duramente colpiti dalla recessione globale e dalla crisi del debito dell’Eurozona”. L’economia tricolore è crollata del 7 per cento dal 2007 a oggi e continua a contrarsi. Colpa delle misure di austerità adottate e cioè “taglio della spesa e dei servizi pubblici, delle riforme delle pensioni e degli aumenti di tasse”. E così solo il 13 per cento della popolazione italiana è soddisfatta nel lavoro o nella scuola a fronte di un 87 per cento di persone che su questo punto si dichiarano in leggera difficoltà (59 per cento) o in piena sofferenza (28 per cento). A chi va meglio: gli abitanti di Panama si sentono bene a casa. Questo non è affatto il caso di siriani e afgani. I primi 10 paesi più felici in tre aree (o più): Panama, Costa Rica, Danimarca, Austria, Brasile, Uruguay, El Salvador, Svezia, Guatemala, Canada. I dieci paesi che hanno la migliore salute finanziaria sono Svezia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Islanda, Belgio, Canada, Australia, Bahrein. I paesi che hanno il punteggio peggiore sono la Siria e l’Afghanistan.