Cambiano le norme sulle vincite, una notizia poco confortante per gli italiani che amano tentare la fortuna. Non bastano le basse probabilità di vincita: aumentano le tasse nel caso di incontro ravvicinato con la dea bendata. Dal 1 ottobre, difatti, è aumentata la tassazione sulle vincite al Superenalotto e Gratta&Vinci, scattando un’aliquota fino al 12% per le vincite superiori a 500 euro. Tuttavia, restano fuori Lotteria Italia, Bingo e scommesse. Lo stabilisce il decreto legge 50/2017 coordinato con la legge di conversione 21 giugno 2017 n. 96 in materia di “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. All’articolo 6 (‘Disposizioni in materia di giochi’), secondo comma, si legge che “la ritenuta sulle vincite del lotto di cui all’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 è fissata all’otto per cento a decorrere dal 1° ottobre 2017”. (continua dopo la foto)
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Le trattenute in vigore fino al dicembre 2004 (pari all’1 e al 2%) sono state modificate, secondo quanto stabiliva la norma di allora: “Al fine di una tendenziale armonizzazione della misura del prelievo erariale sul Lotto a quella vigente per altri tipi di gioco, le percentuali delle ritenute previste dagli articoli 2, nono comma, della legge 6 agosto 1967, n. 699, e successive modificazioni (che riportava “le vincite al lotto sono soggette ad una ritenuta dell’1 per cento”), e 17, quarto comma, della legge 29 gennaio 1986, n. 25 (“il fondo è alimentato da una trattenuta del due per cento sulle vincite al gioco del lotto nonché dai proventi netti della pubblicità sugli involucri dei fiammiferi), sono sostituite con una ritenuta unica del 6 per cento”.