È morto Hugh Hefner, fondatore di Playboy. Aveva 91 anni. È stata la stessa rivista a diffondere il comunicato nel quale si informa che Hefner è deceduto per cause naturali mercoledì sera nella sua casa, circondato dai suoi familiari. Hefner ha creato dal nulla un marchio inconfondibile in tutto il mondo ed è stato uno degli interpreti della rivoluzione sessuale moderna. Con la creazione della rivista, nel 1953, Hefner diede il via alla costruzione di un marchio ad oggi inconfondibile in tutto il mondo e ha lasciato il segno nella cultura della seconda metà del Ventesimo secolo incarnando una delle espressioni della rivoluzione sessuale. Così le ‘conigliette’ di Playboy – geniale intuizione di Hefner nate anche come un veicolo per irridere il puritanesimo americano – hanno fatto la storia del costume, ed il ruolo è stato impersonato anche da numerosissime star di Hollywood. Nel gennaio 1944 Hef (questo è il suo diminutivo) si arruola nell’esercito e serve lo stato come impiegato di fanteria e come disegnatore di cartoni animati per vari giornali dell’esercito. Dopo il suo congedo dal servizio nel 1946 trascorre l’estate studiando e prende lezioni di arte (anatomia, naturalmente) presso l’Art Institute di Chicago e decide di iscriversi presso la University of Illinois in Champaign/Urbana. Nel giugno 1949 Hugh Hefner sposa la compagna di classe Mildred Williams. Nel corso del loro matrimonio, che dura dieci anni, concepiscono due figli: Christie nel 1952 e David nel 1955. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il primo numero di Playboy venne pubblicato nel 1953 e la centerfold, cioè la ragazza del paginone centrale, altri non era che la nuova diva Marilyn Monroe, che l’editore fu uno dei primi a spogliare per le pagine patinate della rivista per soli uomini che ha fatto la sua fortuna. Grazie anche a lauti assegni è riuscito a spogliare stelle del cinema (da Marilyn a Jayne Mansfield; da Drew Barrymore a Charlize Theron), dello sport come la pattinatrice Katarina Witt, o della musica come l’ex Spice Girl Geri Halliwell. Il creatore della rivista è stato anche un pioniere nella pubblicazione di lunghe interviste approfondite, anche scomode, a personaggi come Marlon Brando o Fidel Castro, e più recentemente il ciclista Lance Armstrong, l’attrice Nicole Kidman, oltre ad altre numerose star del cinema, della politica e della letteratura. Raccoglie i profitti della pubblicazione ed assume un giovane editorialista, un art director, del personale per la promozione e per la raccolta di pubblicità. “Playboy” cresce ad un tasso fenomenale. Per la fine della decade la rivista vende più di un milione di copie al mese. Per festeggiare Hefner sponsorizza ed organizza il primo festival jazz di Playboy allo stadio di Chicago. Il weekend sarà poi ricordato come il fine settimana più grande nella storia del jazz. (Continua a leggere dopo le foto)


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l creatore della rivista è stato anche un pioniere nella pubblicazione di lunghe interviste approfondite, anche scomode, a personaggi come Marlon Brando o Fidel Castro, e più recentemente il ciclista Lance Armstrong, l’attrice Nicole Kidman, oltre ad altre numerose star del cinema, della politica e della letteratura. Sposato tre volte e due volte divorziato, tra un matrimonio e l’altro Hugh Hefner negli anni ha amato migliaia di donne, arrivando a convivere con ben sette donne contemporaneamente. In un’intervista degli anni sessanta dichiarava: ”Mi piacciono le ragazze. Me le scelgo tra le playmate che il giornale pubblica ogni mese”. Sulla sua rivista disse: ”Quelli che definiscono Playboy un periodico sexy o un opuscolo di ragazze nude dimostrano solo di non averlo mai letto”. E in un’intervista aggiunse che ”coloro che acquistano Playboy solo per le donne ricevono ben poco in cambio del loro denaro. I miei lettori, io credo, hanno anche altri interessi: le automobili, la musica, i bei vestiti, la buona cucina, la letteratura, le idee”. Il mausoleo che accoglierà le spoglie del fondatore di Playboy è pronto da anni e si trova al cimitero di Westwood, a Los Angeles, in California: sorge proprio accanto alla tomba di Marilyn Monroe.