L’invenzione delle prime toilette è attribuita alle civiltà mesopotamiche del tardo IV millennio a.C. Sprovviste di risciacquo, erano buchi profondi 4-5 metri per 1 di diametro, foderati di ceramica. Ci si liberava accovacciati sul bordo del pozzo: i solidi restavano all’interno, i liquidi filtravano nel terreno attraverso serie di fori. Con un concetto che ricorda quello del pozzo nero, il sistema non aveva però rete fognaria, ed era poco diffuso (una o due case ogni cinque), perciò era scarso anche il contributo alla salute generale. Bisogna aspettare fino all’Ottocento per un consolidamento delle politiche igienico-sanitarie e lo sviluppo dell’ingegneria sanitaria, che ha favorito la nascita di strutture di supporto all’igiene personale della popolazione (ampi edifici per bagni comunali e lavatoi pubblici). La prima comparsa del bagno pubblico “individuale” così come lo concepiamo ai giorni nostri, avvenne solo nel 1851 in occasione dell’Esposizione Universale di Londra, quando Gearge Jenning installò per la prima volta nella storia la cosiddetta “flushing toilet’’, chiedendo un penny per singolo utilizzo e introducendo per la prima volta la concezione di privacy legata al pubblico servizio. (Continua a leggere dopo la foto)
Per la diffusione capillare di queste strutture bisognerà aspettare gli anni 80 del secolo successivo, quando Jean Claude Decaux introdusse un elemento rivoluzionario per l’ecosistema urbano: la sanisette, un sanitario unisex, automatizzato, posizionato in luoghi ad alta frequentazione, regolarmente e minuziosamente igienizzato a disposizione dei cittadini. Oggi tutti noi siamo abituati a utilizzare i servizi pubblici quando viaggiamo o ci troviamo fuori casa. Un particolare che accomuna queste toilette è la porta. L’avete mai notato? Le porte dei bagni pubblici non coprono tutto l’ingresso lasciando scoperta la parte dalla quale, se ci si accuccia dall’esterno, si possono vedere i piedi di chi sta all’interno. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ma per quale ragione è stato adottato questo sistema? Il primo motivo è la praticità nelle pulizie: chi lava i bagni pubblici può semplicemente pulire il pavimento dei bagni senza dover aprire tutte le porte. In questo caso, dato che la maggior parte dei wc pubblici ha almeno quattro o cinque scompartimenti, il tempo per effettuare le pulizie è decisamente dimezzato. Il secondo motivo è quello più semplice: se vedete dei piedi vuol dire che il bagno è occupato.