Un macabro ritrovamento, avvenuto a giorni dalla morte. Carlotta Paiano, all’anagrafe Carlo, era una trans di 57 anni di Lecce. È deceduta per cause naturali, come suggeriscono le condizioni del corpo. Ma la cosa agghiacciante è che nessuno si è accorto della sua morte. Era sola nel suo appartamento al civico 2 di via Ascoli Piceno, a Lecce. Nessuno l’ha soccorsa, nessuno l’ha cercata è spirata nella più totale solitudine. Carlotta è stata trovata solo dopo che una parente, dopo giorni di silenzio, si era preoccupata. C’era stata anche una segnalazione dei vicini di casa, che riferivano di un pessimo odore provenire dal suo appartamento. A quel punto sono stati allertati i vigili che hanno fatto irruzione nel suo appartamento. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. La salma è stata trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Lecce su disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti autoptici che dovranno stabilire le reali cause del decesso. Nata in un corpo che non sentiva suo, per tutta l’adolescenza ha vissuto un profondo dissidio interiore. (continua dopo la foto)

Ma Carlotta voleva di più di quella vita in un corpo estraneo e appena ne ebbe l’opportunità diventò donna e si trasferì a Firenze, dove ha vissuto liberamente la sua sessualità. Negli anni ’80 era la regina incontrastata delle Cascine. Fisico mozzafiato e prorompente. Il traffico andava letteralmente in tilt con i ragazzi che si sporgevano dai finestrini anche solo per poterla sfiorarare. Di Carlotta, si legge nel libro ‘Ma donne’ di Nicola Casamassimae: “È più conosciuta Carlotta a Firenze che Andreotti in Italia”. Era il sogno erotico di giovani fiorentini e non solo. Lei venuta da Lecce per trovare a Firenze la sua consacrazione. E cosi fu. (continua dopo le foto)


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Carlotta aprì negli anni un negozio in Versilia. Vendeva abbigliamento a Tonfano. E in molti la ricordano nelle notti d’estate nei locali versiliesi. Capelli biondi e un corpo da pin up, Carlotta divenne una tra le donne più desiderate della città. Poi l’età matura, il passare del tempo e la decadenza di tutti quei rapporti effimeri di cui la sua natura esuberante e la sua bellezza l’avevano circondata, l’avevano confinata in una dolorosa solitudine. Così è tornata a lecce, la sua città, dove però era rimasta senza una rete di conoscenza. Quella stessa solitudine in cui è stata trovata senza vita nell’appartamento leccese.
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