Scatta il rimborso delle pensioni per 4 milioni e mezzo di pensionati. Dopo l’illegittimità del blocco dichiarata dalla Corte Costituzionale, all’assegno mensile verranno aggiunti gli arretrati maturati tra il 2012 e i primi sette mesi del 2015, per effetto della rivalutazione introdotta dal governo con il decreto del 21 maggio scorso. Per quanto riguarda le cifre i destinatari saranno i percettori di pensioni tra 3 e 6 volte il minimo Inps, comprese cioè tra i 1.405 euro lordi e i 2.810 euro al mese. Le somme oscilleranno tra i 300 e i 1.000 euro circa, con il beneficio massimo di 955 euro per gli assegni da 1.800 euro al mese. Per le pensioni da 1.500 euro mensili l’una tantum scenderà a 796 euro, mentre la media per chi prende da 1.900 e 2.200 euro al mese sarà di circa 500 euro.
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In tutti i casi il rimborso è parziale rispetto a quella che sarebbe stata la restituzione totale delle rivalutazione. Infatti la restituzione è pari a circa il 12%, mentre secondo quelli della Uil le somme oscillano tra il 10 e il 30% di quanto sarebbe arrivato nelle tasche dei pensionati se il blocco deciso dal governo Monti non fosse mai esistito. Il recupero delle somme congelate è esteso agli eredi dei pensionati interessati, che devono presentare una domanda apposita. Secondo l’Inps, i rimborsi spettano infatti anche alle pensioni ”che al momento della lavorazione risulteranno eliminate. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione”. L’assegno sarà peraltro più consistente anche per il rimborso delle tasse.