Giorgio Fontana, il più piccolo dei cinque finalisti e tra i più giovani della storia del Campiello, 33 anni, è il supervincitore a sorpresa dell’edizione 2014 del premio di Confindustria Veneto. Con 107 su 291 arrivati dalla Giuria dei Trecento Lettori Anonimi, questo ragazzo schivo, che non ama la mondanità, fan dei Metallica, appassionato di fumetti ha sbaragliato tutti con “Memorie di un uomo felice” (Sellerio).
Milano, estate 1981: siamo nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia. Non ancora quarantenne, Giacomo Colnaghi a Milano è un magistrato sulla linea del fronte. Coordinando un piccolo gruppo di inquirenti, indaga da tempo sulle attività di una nuova banda armata, responsabile dell’assassinio di un politico democristiano. Il dubbio e l’inquietudine lo accompagnano da sempre. Egli è intensamente cattolico, ma di una religiosità intima e tragica. È di umili origini, ma convinto che la sua riuscita personale sia la prova di vivere in una società aperta. È sposato con figli, ma i rapporti con la famiglia sono distanti e sofferti. Ha due amici carissimi, con i quali incrocia schermaglie polemiche, ama le ore incerte, le periferie, il calcio, gli incontri nelle osterie. Dall’inquietudine è avvolto anche il ricordo del padre Ernesto, che lo lasciò bambino morendo in un’azione partigiana. Quel padre che la famiglia cattolica conformista non potè mai perdonare per la sua ribellione all’ordine, la cui storia eroica Colnaghi ha sempre inseguito, per sapere, e per trattenere quell’unica persona che ha forse amato davvero, pur senza conoscerla. L’inchiesta che svolge è complessa e articolata, tra uffici di procura e covi criminali, tra interrogatori e appostamenti, e andrà a buon fine. Ma la sua coscienza aggiunge alla caccia all’uomo una corsa per capire le ragioni profonde, l’origine delle ferite che stanno attraversando il Paese…
In un aggettivo “un romanzo tormentato” come hanno suggerito Geppi Cucciari in abito nero lungo e Neri Marcorè per il secondo anno consecutivo conduttori della serata di premiazione al Teatro La Fenice di Venezia. Lo stesso Mauro Corona, che si è piazzato al terzo posto con 43 voti mentre era dato tra i favoriti per la sua popolarità, aveva detto alla vigilia della premiazione: “Se potessi scegliere, vorrei che a vincere fosse Giorgio Fontana perché è ancora incontaminato e per lui sarebbe una bella soddisfazione”. Con uno stacco di 33 voti al secondo posto è arrivato Michele Mari con il suo romanzo d’avventura, picaresco, di stampo classico ‘Roderick Duddle’ (Einaudi) ch ha avuto 74 voti . Al quarto Giorgio Falco con “La gemella H” (Einaudi), 36 voti e ultima Fausta Garavini con “Le vite di Monsù Desiderio” (Bompiani) 31 voti.