Anche se il dolore è lancinante, la famiglia di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia di 54 anni uccisa a coltellate ad Asti lo scorso 4 luglio, ha deciso di fare ugualmente del bene. Infatti i genitori vogliono aiutare la figlia del killer che è malata: ”Abbiamo saputo che quest’uomo ha una figlia malata. Purtroppo. Nel nostro piccolo, se vorrà, faremo ciò che è nelle nostre possibilità per rendere meno dolorosa e solitaria la sua sofferenza – ha detto Piero Fassi, il padre di Maria Luisa -. Noi siamo qui. Se la figlia dell’uomo che ucciso la nostra avrà bisogno, noi ci saremo”.
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Il gesto della famiglia Fassi non coglie di sorpresa i loro conoscenti: ”Sono sempre pronti a tendere una mano agli altri, ma anche riservati, discreti quando fanno beneficenza”, ha raccontato chi li conosce. ”Di questo argomento non parleremo più. D’ora in avanti, quello che accadrà tra la nostra famiglia e la moglie e le figlie del signore arrestato, resterà solo una questione nostra” ha spiegato la famiglia Fassi. Intanto la moglie del 46enne, dopo l’arresto e la confessione del marito, si sarebbe trasferita a Torino dai suoi familiari insieme ai tre figli. Per quanto riguarda l’assassino lunedì ci sarà l’udienza di convalida del fermo nel carcere di Quarto d’Asti dove è richiuso da venerdì scorso dopo essere stato prelevato dai carabinieri. Gli inquirenti stanno cercando l’arma del delitto: l’uomo ha detto di esseresene disfatto in una zona alla periferia della città ma i militari non l’hanno ancora trovata.