“L’Isis è un tumore che si ramifica per metastasi, possiede cellule impazzite che potrebbero colpire anche al fuori dall’area del Califfato”. Anche in Vaticano. “Il Papa del resto è un bersaglio e la strategia dell’Isis punta sul clamore mediatico; basta vedere le immagini raccapriccianti delle decapitazioni veicolate con lo scopo di fare paura, fare parlare, fare scalpore”. L’ambasciatore iracheno presso la Santa Sede, Habeeb Al Sadr racconta a il Messaggero quello che accade nel suo Paese e non mostra dubbi sul fatto che Francesco resta tra i possibili target dei terroristi di Al Bagdadi. “I nostri analisti, la nostra intelligence fanno ipotesi in tal senso. Sappiamo bene come ragionano questi terroristi. I loro obiettivi sono riconosciuti. Io non escluderei che l’Isis arrivi a colpirlo”.