“Sono in Puglia e ve lo devo dire, mia moglie sta molto male”. Lino Banfi torna nella sua terra per l’apertura del festival “Il Libro Possibile” e, durante la presentazione della sua autobiografia ‘Hottanta voglia di raccontarvi…la mia vita e tante altre stronzéte’, il pensiero, il primo e il più affettuoso, è tutto per l’amatissima moglie Lucia. “È difficile far sorridere quando si ha una persona cara che non sta bene – ha detto il popolare attore di Canosa – Mi sposto eccezionalmente, perché voglio stare vicino a mia moglie: il valore della famiglia viene prima di tutto”. Lucia è diventata la signora Banfi il primo marzo del 1962, in un contesto davvero particolare perché i suoi genitori osteggiarono l’unione e il rito si svolse alle 6 di mattina: “Avevo 26 anni e lei 24 – racconta l’attore – Padre Stefano, il parroco della Chiesa di San Francesco a Canosa, ci disse di fare in fretta perché dopo di noi doveva celebrare un matrimonio vero. Fu una cerimonia spartana nella quale trionfò l’amore”. Ma nel 2012, per le nozze d’oro, la cerimonia è stata officiata dal cardinale Francesco Coccopalmerio nella chiesa di San Giovanni in Laterano a Roma. (Continua dopo la foto)
Ma non solo ricordi e la confessione della malattia della moglie. “Io sono un comico – ha specificato Banfi – e la gente si aspetta da me che faccia ridere”. L’attore di Canosa, infatti, come riporta il Corriere, ha poi ripreso i panni del mattatore che conosciamo tutti e duettato con il governatore Michele Emiliano e con il direttore di Telenorba Enzo Magistà, per poi raccontare la sua amicizia con ‘Mimmo’ Modugno e i dialoghi nella sua villa a Lampedusa, i film con Nadia Cassini, Edwige Fenech o Gloria Guida e, con l’ironia che da sempre lo contraddistingue, specificato che le sue pellicole non erano “sporche” perché «”e attrici si facevano tante docce…”. Non è mancato, poi, un ricordo di Paolo Villaggio, scomparso da qualche giorno: “Mi sta preparando il terreno lassù. In Fracchia la Belva umana c’è un siparietto in cui dico fuori copione ‘condinua, condinua’, un vero tormentone, avvenuto mentre Paolo Villaggio guardava la scena con Neri Parenti”. (Continua dopo le foto)
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Ma l’occasione dell’incontro, che si è svolto a Polignano a Mare, era quella di presentare il suo nuovo libro dove, racconta Banfi, “ho rivelato alcuni segreti alla soglia dei miei 81 anni. Nel libro c’è una lettera di Federico Fellini nella quale mi scrive, ‘non mancherà occasione di fare una cosa insieme’. Sognavo questo momento, ma il regista poi morì…”. E ancora: “Il luogo della Puglia a cui sono più legato? Ovviamente Canosa – ha detto – dove ho vissuto fino a 17 anni: lì sento gli odori di casa, quelli della mia terra. Sento gli odori della carota o del finocchio, lo dico da figlio di ortolano…”.