“Io sono Dio. Venite con me, vi porto a messa”: sono le frasi dello straziante delirio di Gianluca Mereu, prima di suicidarsi da una finestra del secondo piano della Questura di Milano. C’è la massima aderenza della Procura rispetto alla versione della polizia. Eppure rimane molto da indagare, a cominciare da quanto successo in quelle ore a spasso per la città, forse vissute consumando droghe che potrebbero avergli scatenato dentro una furia cieca e averlo portato, tra abbracci agli agenti e inchini in posizione religiosa, a scattare dalla barella, correre per le scale e gettarsi da un’altezza di nove metri.
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Il giovane era stato portato in via Fatebenefratelli, dopo che a chiamare la polizia era stata una vicina, preoccupata per le grida e i forti rumori provenienti dall’appartamento dove il ragazzo abitava con la famiglia. Gianluca, dal fisico atletico e muscoloso, aveva infatti picchiato i genitori. La madre, addirittura, aveva cercato rifugio nel commissariato di Città Studi. Il padre invece era scappato a casa del figlio maggiore. Sono stati proprio loro ad accompagnare le forze dell’ordine nella ricerca del 22enne, trovato in palese stato confusionale nei pressi di piazza Bernini
Gianluca, 22 anni, figlio di una coppia separata ma in buoni rapporti, tanto da gestire due noti ristoranti in viale Regina Giovanna, è rientrato alle quattro di ieri nella casa di famiglia in uno dei più eleganti palazzi di piazza Piola, al civico 5, bella zona universitaria. La madre dormiva ed è stata svegliata dal trambusto del figlio; l’ha subito trovato, come ha messo a verbale, “agitato e fortemente provato”; ha cercato di calmarlo e Gianluca, che si allenava in una palestra di kick boxing, l’ha picchiata. Un pugno diretto al viso. “Mi ammazza, mi ammazza!”, ha urlato la donna prima di chiamare l’altro figlio, che vive nello stesso stabile, e il marito, che si appoggia a un’abitazione non lontana. Gianluca ha aggredito anche loro per fuggire a piedi, percorrere pochi metri. Lì i poliziotti, intanto avvisati dalla madre che si era diretta, ferita, nel commissariato Città Studi, l’hanno trovato quasi incantato. Mormorava frasi sconnesse. Ripeteva che attendeva l’inizio della messa. E gia che c’erano, insisteva, sarebbe stato doveroso che l’accompagnassero dentro, per pregare insieme.
Choc a Milano, 22enne si getta dal terzo piano della Questura. Ecco che è successo