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Né uomo né donna, 7 cose che non sai sugli ermafroditi (ma ti sei sempre chiesto)

  • Costume

 

L’intersessualità, o più semplicemente ermafroditismo, è un tema molto delicato e controverso. Il termine nasce dal personaggio della mitologia greca Ermafrodito, figlio di Ermes e di Afrodite che, secondo il poeta latino Publio Ovidio Nasone, era un ragazzo molto bello che venne trasformato in un essere androgino dall’unione fisica soprannaturale avvenuta con la ninfa Salmace. Venendo ai nostri tempi per ermafrodita si intende quell’anomalia caratterizzata dalla presenza nello stesso individuo di tessuto ovarico e testicolare. Sono infatti chiamate ermafroditi le persone le cui caratteristiche esteriori possono apparire molto diverse: puramente femminili, ambigue o puramente maschili. Anche se nei neonati l’aspetto degli organi genitali esterni è spesso ambiguo, la presenza di un pene permette di considerare questi bambini appartenenti al sesso maschile. Nella maggior parte dei casi si può comunque constatare la presenza di un utero. Essendo un mondo spesso sconosciuto, quello degli ermafroditi genera spesso confusione tra le persone. Ecco quindi qualche curiosità.

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1. Ma cosa è un ermafrodita? Si tratta di maschi con il pene e i testicoli molto piccoli (o addirittura testicoli interni) e anche un accenno di vagina. Queste situazioni hanno diversi gradi e sono più o meno evidenti, in più possono aggiungersi altri disturbi: uomini con assenza di peluria e voce soave, o donne irsute, con tratti e timbro di voce molto mascolini.

2. Durante la pubertà, sotto lo stimolo degli ormoni sessuali, nella metà dei casi si sviluppa il seno e compare il ciclo mestruale. La produzione di spermatozoi è invece rara, a differenza della comparsa dell’ovulazione. Una gravidanza in un ermafrodita è possibile solo quando il cariotipo è quello di una donna normale.

3. Ognuno di noi potrebbe avere sia gli organi sessuali maschili che quelli femminili senza saperlo. Secondo alcune ricerche, circa 1 persona su 1500 nasce con un genere non definibile attraverso le categorie standardizzate di maschio o femmina e possono essere, quindi, definite intersessuali. Di queste, però, solo in una persona su 100 l’ambiguità è evidente.

4. Esiste l’”ermafroditismo sequenziale” Tipico delle specie vegetali e animali, si riferisce agli esseri viventi che cambiano genere nel corso dell’esistenza. Ve ne sono di tre tipi: alternanti, cioè possono cambiare genere più di una volta durante il loro ciclo vitale, proterandriche, qualora inizino la stagione riproduttiva come maschi e la completino come femmine e proteroginiche, nel caso che inizino la loro stagione riproduttiva come femmine e la completino come maschi.

5. In Italia non esiste una legge o normativa che tuteli o semplicemente affronti questo tema delicato. Quando un figlio (una figlia?) nasce con questa anomalia i genitori devono scegliere il genere più adatto tenendo conto dell’aspetto fisico esteriore e delle condizioni degli organi genitali interni.

6. Se non è possibile effettuare una diagnosi alla nascita, bisogna tenere conto dell’educazione data al soggetto. Durante la crescita occorre rafforzare il sesso prescelto con l’ablazione chirurgica degli organi che gli sono estranei e, se necessario, con cure ormonali.

7. La sindrome di Morris o femminilizzazione testicolare è una sindrome determinata da un diverso percorso nella differenziazione sessuale: persone con corredo cromosomico 46,XY (a cui corrisponde un fenotipo maschile) sviluppano caratteri sessuali femminili. Oggi si conosce questa condizione e si deve definirla più correttamente sindrome da insensibilità agli androgeni, in inglese androgen insensitivity syndrome (ais).

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