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“Massimo Troisi? Vi racconto io qualcosa…”. Il ricordo vivo e commovente da parte del suo amico e collega Lello Arena. Un grande attore, ancora oggi amatissimo, ma non tutti sanno qual è stato il suo esordio

 

“Massimo Troisi è un artista venuto al mondo per migliorare la nostra vita”. Il grande attore napoletano, scomparso ormai 23 anni fa, è stato ricordato dal suo grande amico e collega Lello Arena, ospite della trasmissione Domenica Live di Barbara d’Urso. Un ricordo commosso. Di una persona straordinaria, che a distanza di tempo è rimasta impressa nella mente e nei cuori di chi l’ha apprezzata al cinema e nella vita. Arena è tornato agli esordi del grande artista. “Ha cominciato in un piccolo teatrino a San Giorgio – ricorda Lello Arena – noi non ci conoscevamo. Si è ammalato un attore che doveva fare il salumiere e hanno chiamato lui. Doveva dire la frase: In questo panino ci sta il salame e la provola. Ha chiesto se le dovesse dire in ordine. Siamo stati venti minuti perché li voleva dire in ordine. Venti minuti così”. Con un effetto sorprendente. “Il pubblico era in delirio, perché sembrava una cosa provata per mesi. Sono felice ogni volta, perché si finisce giustamente per celebrare questo artista che è venuto al mondo per migliorare la nostra vita”. (Continua a leggere dopo la foto)


 

Durante la trasmissione, sono stati mostrati ad Arena, filmati con i suoi vecchi amici di San Giorgio a Cremano, dove ha vissuto da 12 anni, trasferendosi da Napoli. “La cosa bella – commenta ridendo è è che io li vedo sempre. Sono dei delinquenti…”. I suoi genitori immaginavano un futuro diverso per lui. Faceva il chierichetto, pensavano che sarebbe diventato prete. Purtroppo per lui, l’esordio non è stato dei migliori. Il primo giorno è inciampato con un ostensorio del Seicento in mano, per colpa dell’abito troppo lungo. Non il solo incidente. (Continua a leggere dopo le foto)

 

 

{loadposition intext}“Durante una messa di Natale, stavo con la candela in mano, vicino al parroco. Era mezzanotte e mi sono appisolato. Non mi sono accorto che la candela si era avvicinata. Il parroco ha preso fuoco e non sapevo come spegnerlo, gli ho buttato addosso le ampolline di vino, l’acqua santa. L’abbiamo avvolto in un tappeto della chiesa e si è spento”. Per sua fortuna, poi ha intrapreso una professione totalmente diversa.

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