Ha lasciato al mondo qualcosa di importante e, seppure per un periodo troppo breve, ha contribuito a regalare un sorriso a milioni di persone. Perché il mestiere di attore questo prevede e Heath Ledger sapeva farlo maledettamente bene. Dalla prima all’ultima interpretazione, quel Joker che non ha sfigurato nel confronto con quello interpretato da Jack Nicholson e che lo ha consegnato alla storia. Una storia che gli regalerà l’Oscar postumo. Sembrava calato il silenzio dopo quel giorno e invece a nove anni dalla scomparsa ci sono ancora aspetti non rivelati sulla tragica morte di HeathLedger, stroncato da una overdose a soli 28 anni. Nell’attesa dell’uscita del documentario “I Am Heath Ledger” (che sarà presentato il prossimo 23 aprile), l’amico Gerry Grennell ha rivelato in esclusiva al magazine “People” alcuni dettagli sugli ultimi giorni dell’attore: “Era esausto fisicamente e psicologicamente. Gli mancava la sua famiglia e la figlia Matilda”. Nell’ultimo periodo Ledger stava combattendo con una polmonite persistente e prendeva pillole per dormire. (Continua dopo la foto)
“Lo vedevo vagare per l’appartamento e lo spronavo ad alzarsi dal letto, ma lui diceva che non riusciva più a dormire. Sentiva moltissimo la mancanza della figlia, voleva vederla, abbracciarla e giocare con lei”” ha continuato Grennell, insegnante di dizione che visse e lavorò con lui durante le riprese del suo ultimo film “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”. Nel 2007 la rottura con la collega Michelle Williams, resa celebre dal ruolo di Jenny nel telefilm cult degli anni ’90 Dawson Creek, e l’allontanamento dalla figlia Matilda lo resero “disperatamente infelice”. (Continua dopo le foto)

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L’ attore confessò di voler smettere di prendere le pillole perché “non lo aiutavano con i suoi problemi di relazione, non lo aiutavano per la mancanza della figlia e nemmeno a dormire. E, come putroppo sappiamo, non riuscirono davvero a salvarlo”.