Nei giorni in cui il mondo sembra sull’orlo del baratro per la questione siriana, il papa torna a parlare alla vigilia di Pasqua. Usa parole durissime contro chi umilia, sfrutta e si rende complice con i suoi atteggiamenti della morte di uomini innocenti. Una preghiera collettiva che avvolge e abbraccia idealmente tutto il mondo. “Mi viene solo da chiedere con piu’ forza la pace per questo mondo sottomesso ai trafficanti di armi che guadagnano con il sangue degli uomini e delle donne”, ha dichiarato il Pontefice in un’intervista a Repubblica, ribadendo come il mondo sia “alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi”. “Penso che oggi il peccato si manifesti con tutta la sua forza di distruzione nelle guerre, nelle diverse forme di violenza e maltrattamento, nell’abbandono dei piu’ fragili. E a farne le spese sono sempre gli ultimi, gli inermi”, ha osservato Francesco, che oggi sara’ nella Casa di Reclusione di Paliano (Frosinone) per celebrare la Messa in Coena Domini con il rito della lavanda dei piedi ad alcuni detenuti. (Continua dopo la foto)
La visita ai carcerati e’ stata l’occasione per una riflessione piu’ ampia sulla missione della Chiesa: “Farsi prossima degli ultimi, degli emarginati, degli scartati”, ha spiegato il Papa, “chi non e’ colpevole scagli la prima pietra. Guardiamoci dentro e cerchiamo di vedere le nostre colpe. Allora, il cuore diventera’ piu’ umano”. Nel colloquio col vaticanista Paolo Rodari, il Papa da’ voce a “chi si sente scartato come i lebbrosi o i senzatetto si vergogna e come l’emorroissa (nei Vangeli, la donna che soffriva di perdite di sangue e guarì toccando la veste di Gesù, ndr) fa le cose di nascosto” (Continua dopo le foto)

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Poi continua: “Gesu’ ci rialza in piedi, ci da’ la dignita’. Quella che Gesu’ dona e’ una salvezza totale, che reintegra la vita della donna nella sfera dell’amore di Dio e, al tempo stesso, la ristabilisce nella sua dignita’. Gesu’ indica cosi’ alla Chiesa il percorso da compiere per andare incontro a ogni persona, perche’ ognuno possa essere guarito nel corpo e nello spirito e recuperare la dignita’ di figlio di Dio”.