La Macchina di Santa Rosa è un’imponente costruzione che viene trasportata a spalla da 113 facchini, tra dislivelli e brusche salite, per le vie del centro storico di Viterbo (Lazio) la sera del 3 settembre di ogni anno, vigilia della ricorrenza della festa di Santa Rosa. Per la città è l’evento più importante di tutti e i viterbesi quella sera più che mai sono tutti di un sentimento. La tradizione è tra le più antiche del Lazio – ha 750 anni – e, dallo scorso 4 dicembre, ha un respiro internazionale dal momento che il trasporto è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. La torre, che supera i 28 metri e pesa più di cinque tonnellate, è portata dai facchini per un percorso di oltre un chilometro per le vie del centro storico. Per celebrare il riconoscimento Unesco, quest’anno la Macchina – illuminata da luci elettriche e a fiamma viva – percorrerà un percorso più lungo di 500 metri rispetto a quello canonico. La partenza, intorno alle 21, è a piazza San Sisto, dove la Macchina viene assemblata nelle settimane precedenti e l’arrivo, dopo circa due ore e mezza incluse le soste, è al Santuario di Santa Rosa dove resta per qualche giorno per farsi ammirare in tutto il suo splendore anche di giorno. L’attuale Macchina di Santa Rosa si chiama Fiore del cielo e domani sarà la sua ultima passerella. Ogni cinque anni, infatti, la macchina di Santa Rosa cambia struttura e colori, pur mantenendo la struttura a torre.
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