Da sempre sogno e scoperta vanno assieme. L’uno ha alimentato l’altra e viceversa. ”L’ignoto davanti a noi” di Alessandto Vanoli racconta che, a ben guardare, di ignoto e di stupore è ancora pieno il mondo Spingersi al di là dei limiti geografici, solcare acque ignote, studiando venti e correnti, superando deserti e montagne: che ne è di quel sogno della scoperta che da sempre gli uomini hanno condiviso? Alessandro Vanoli, già autore di opere dedicate al viaggio e all’esplorazione come ”Quando guidavano le stelle” o ”Andare per l’Italia araba” si chiede “oggi che quasi tutto è stato esplorato, cartografato, mappato, cosa rimane per alimentare la nostra fantasia?”. Dai monaci buddhisti cinesi, che nel 600 d.C. si misero in viaggio verso l’India a Marco Polo, dal musulmano Ibn Battuta, che fu il più grande viaggiatore musulmano e attorno al 1300 d.C. si avventurò in Africa, India e Cina, sino a Cristoforo Colombo, scopritore dell’America, Henry Hudson, che nel 1600 esplorò la Groenlandia e si avvicinò al Polo Nord. (Continua a leggere dopo la foto)

O James Cook, che scoprì l’isola di Terranova, entrò in contatto per la prima volta con l’Australia e circumnavigò la Nuova Zelanda: per quanto la mappa sembri infine conclusa, vi sono ancora infiniti elementi di stupore in serbo per noi, e nuovi spunti da cui ripartire per ricominciare a sognare.
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Alessandro Vanoli ha lavorato come docente e ricercatore in numerose università, tra cui l’Università di Bologna e l’Università Statale di Milano, e ha insegnato arabo presso differenti istituzioni. Organizza festival culturali e progetti didattici. Si occupa prevalentemente di storia mediterranea, di rapporti tra mondo cristiano e mondo musulmano e di presenza islamica nelle AmericheCon il Mulino ha pubblicato anche ”La reconquista” (2009), ”Andare per l’Italia araba” (2014), ”Quando guidavano le stelle” (2015) e ”La Sicilia musulmana” (2016).
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