A Torino è già famoso, anche se di lui si sa poco. Quel che è certo è che gira per la città, vestito con un saio, i lviso scoperto ma la testa fasciata da un copricapo che ricorda tanto Gesù. E ha anche la barba che normalmente viene attribuita proprio a lui. Dispensa abbracci, sorrisi e concede foto ai passanti incuriositi. L’uomo, di età apparentemente giovane, sulle trentina, assomiglia parecchio alla versione cinematografica di Gesù di Nazareth e nelle strade del capoluogo piemontese è diventato in pochi giorni una celebrità. Le sue gesta sono documentate sulla sua pagina Facebook, che raccoglie scatti e pensieri già graditi a oltre settemila “discepoli”.
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Ma su di lui si è anche concentrata l’attenzione della polizia che sembra nutrire sospetti e lo ha già fermato cinque volte. Su Facebook il diretto interessato racconta il terzo controllo al quale è stato sottoposto, con tanto di ricostruzione del dialogo tra lui e gli agenti. “Alcuni fedeli si sono lamentati” dicono “Noi dobbiamo intervenire capisci? Fai il bravo e stai lontano da questa zona… Eri già stato avvertito”. “Ma quale legge sto violando?”. “Quella del buon senso”. “Ma non c’è buon senso in tutto ciò. Se vuoi posso abbracciarti”. “Se vuoi ti porto in questura”. “Va bene”.
Ma dietro i panni del novello Gesù, in realtà, dicono in molti, si nasconderebbe un montatore che ha perso il lavoro e cercherebbe, così, di racimolare qualche soldo.
“Gesù sposò la Maddalena ed ebbero due figli”