È quasi una decisione storica quella di stabilire lo stop ai vitalizi per gli ex parlamentari condannati a pene superiori ai due anni per reati gravi di mafia, terrorismo e contro la pubblica amministrazione (escluso l’abuso d’ufficio). E dopo l’abolizione spuntano i primi nomi (noti e meno noti) di quei parlamentari che, in applicazione delle norme appena approvate, rischiano, si fa per dire, restare a secco. Si tratta di Marcello Dell’Utri, Cesare Previti, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Roberto Maroni (Lega), Totò Cuffaro, Paolo Cirino Pomicino, Arnaldo Forlani, Enzo Carra (Dc), Claudio Martelli, Gianni De Michelis, Paolo Pillitteri, Giulio Di Donato (Psi), Giorgio La Malfa, Renato Farina, Toni Negri, Giuseppe Ciarrapico, Marcello De Angelis, Massimo Abbatangelo (Msi), Antonio Tomassini (Forza Italia), Salvatore Sciascia (Forza Italia), Domenico Nania (An). Tutti perderanno un’entrata mensile dai due agli ottomila euro, a seconda del tempo he hanno trascorso in parlamento.
Stop ai vitalizi, ecco chi rischia di perdere la pensione da deputato
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