Si chiama “Ieri, oggi e domani” l’autobiografia di Sophia Loren edita da Rizzoli. Un’opera che appare come un racconto intimo, pieno di particolari della sua vita privata. Tanti fatti raccontati da chi li ha vissuti sulla propria pelle, tra successi, gioie e anche momenti difficili, dolore compreso. Tra i vari aneddoti, ne emerge uno nella sua durezza. Riguarda il padre della star, che non accettò la carriera della figlia nel mondo dello spettacolo.
“Vinsi un concorso di bellezza – racconta l’attrice – e con quei soldi con mamma partimmo per Roma per provare la scalata al mondo del cinema”. Le due presero casa, e una mattina, all’alba, “sentimmo bussare alla porta di casa. Stupite per l’ora andammo ad aprire e ci trovammo davanti la polizia. Romilda Villani? Scicolone Sophia? Venite con noi”. E ancora: “Fummo trascinate e ci fu chiesto di giustificare i proventi con cui vivevamo. Qualcuno ci aveva denunciato avanzando il dubbio che avessimo trasformato il nostro appartamento in una casa di appuntamenti”.
Un evento già difficile da accettare che, però, fu ulteriormente appensantito dall’atteggiamento del padre di Sophia: fu lui a denunciare le due donne, figlia e moglie. “Dopo lo sgomento iniziale – continua la Loren – recuperammo il sangue freddo e riuscimmo a dimostrare con facilità l’origine dei miei guadagni. La ferita che ci aveva inferto mio padre – conclude – era profonda, e almeno per quel che mi riguarda non si è mai più rimarginata”.
Loren e Mansfield, Sophia svela il segreto di quello sguardo: “Fissavo i suoi capezzoli…”
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