L’organizzazione americana Consumer Reports ha deciso di analizzare 342 confezioni di gamberetti surgelati, acquistabili nei normali supermercati statunitensi, di cui 284 crudi e 58 precotti, per verificare la presenza di batteri dannosi per i consumatori.
(continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2014/12/gamberetti.jpg?x87950)
I risultati sono abbastanza sconvolgenti: nel 60% di quelli crudi e nel 16% di quelli precotti, sono stati ritrovati batteri quali lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, un batterio che può causare infezioni difficili da trattare; oppure antibiotici non approvati dalle leggi americane per l’allevamento ittico. C’è da dire che, il 94% dei gamberetti consumati negli Usa sono importati, la maggior parte da paesi che si affacciano sull’oceano indiano. La problematica sta nel fatto che, questi crostacei, il cui consumo in America negli ultimi 35 anni è triplicato arrivando fino a 1,8 kg. pro capite annuali, vengono allevati in grandi stagni artificiali poco profondi, dove a causa del poco ricambio di acqua, si forma una melma composta da cibo in eccesso, materia fecale e prodotti chimici, che viene normalmente trattata aggiungendo antibiotici al mangime. Le raccomandazioni giunte dal Consumer Reports sono di acquistare il più possibile gamberetti crudi e cuocerli da soli per uccidere i batteri in essi contenuti.
Potrebbe interessarti anche: Cosa mangeremo all’Expo? Pesce palla, coccodrillo e… Ecco i cibi più “strani”