Un radar anti-migranti. Stando alle dichiarazioni, rilasciate al Tempo dall’ex presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, un sistema del genere sarebbe già pronto anche se, risulterebbe ancora imballato e mai messo in funzione.
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L’ex dirigente Finmeccanica racconta come fosse stato messo in piedi un progetto per la realizzazione appunto, di un radar utile a tenere sotto controllo le frontiere libiche, divenute ormai note alle cronache di tutti i giorni per le partenze dei barconi di disperati che lasciano l’Africa in cerca di una vita migliore e che, in balia di uomini senza scrupoli, il più delle volte muoiono in mare prima ancora di aver toccato le nostre coste. Il sistema, che se venisse messo in funzione oggi sarebbe un’ottima risorsa a disposizione delle navi italiane che monitorano le acque costiere, costava 300 milioni di euro. Il costo avrebbe dovuto essere sostenuto per metà dal governo italiano e per la restante metà dall’allora governo libico di Gheddafi. Tutti sanno come andò a finire con il dittatore libico; per cui, caduto lui i progetti si sono arenati in un rimpallo di responsabilità tra l’Italia, la Francia e i burocrati europei. E come sempre, a farne le spese sono i più deboli.
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