I conti in casa Facebook vanno bene e forse non è una sorpresa. I ricavi trimestrali sono aumentati del 42 per cento (anno su anno) arrivando a toccare i 3,54 miliardi di dollari grazie all’enorme balzo delle vendite pubblicitarie sui dispositivi mobili, perché è dai “mobile” che arriva la quasi totalità degli accessi giornalieri al social network: 798 milioni su 936 complessivi. Numeri da record, insomma. Ma l’impero di Mark Zuckerberg deve al tempo stesso fare i conti con un altro fattore: i costi sono aumentati dell’80 per cento dopo la decisione di portare l’azienda fuori dall’originario bacino della Silicon Valley: precisamente da 509 a 639 milioni di dollari.
I costi (e gli sforzi di Zuckerberg e soci) dipendono – per oltre una metà – dall’incremento di personale, dall’acquisto di Instagram e di WhatsApp. Mosse che hanno avuto sì un costo, ma che sono state premiate dagli utenti. Ma i costi sono saliti anche per l’acquisto di immobili fuori dagli Stati Uniti per le sedi estere e per gli investimenti in infrastrutture fisiche. Il fondatore del social lo aveva messo in conto ma sembra avere azzeccato tutte le mosse visto che il social ha continuato ad incrementare la sua base di utenti secondo i target prefissati e cioè con aumenti del 13 per cento mensile, sfondando la soglia dei 1,44 miliardi di utenti a fine marzo. E allora, dicono gli esperti, Zuckerberg fa bene a contare sul “mobile advertising” che frutta ben il 73 per cento delle entrate pubblicitarie contro il 59 di un anno fa.
Facebook, 15 cose sorprendenti che non sai (anche se lo usi tutto il giorno)
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