Il saluto fascista allo stadio non è reato, si tratta al più di una pessima provocazione nei confronti della tifoseria rivale, poiché i santuari del calcio “non sono i luoghi deputati alla propaganda politica”. “Il Tirreno” riporta la decisione del tribunale di Livorno che ha assolto quattro ntifosi del Verona che avevano fatto il saluto fascista all’entrata dello stadio Armando Picchi.
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In un contesto del genere quel gesto “non mette a repentaglio la democrazia e la Costituzione del Paese, e soprattutto non determina – come invece prevede la legge – un pericolo concreto e attuale alla diffusione e alla pubblicazione di idee discriminatorie e violente che possano pubblicizzare un tentativo concreto di raccogliere adesioni a un progetto di ricostituzione del partito fascista”. Soprattutto se di fronte ci sono tifoserie politicamente opposte.