“Le ho fatto cose … cose … ma non l’ho violentata!”. Queste, secondo un detenuto del carcere di Bergamo, le parole di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. L’indiscrezione è trapelata durante la puntata del 20 marzo di Quarto Grado, la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi. L’uomo avrebbe annotato in un diario stralci di conversazioni intrattenute in carcere con il muratore bergamasco, durante l’ora d’aria, mentre il racconto è stato verbalizzato il 12 dicembre.
(Continua a leggere dopo la foto)
Bossetti, sempre secondo la versione del detenuto, gli avrebbe confessato l’omicidio della 14enne con l’auto di un complice. ”Quando siamo arrivati a Chignolo l’ho presa in spalla come un sacco di cemento … il mio complice mi faceva da palo”, avrebbe rivelato Bossetti al compagno di carcere. Tra gli ospiti in studio, Claudio Salvagni, che ha riferito dello stato emotivo del suo assistito: “Bossetti è molto provato, preoccupato per i suoi figli. – ha dichiarato – Durante l’ultimo incontro mi ha fatto molta tenerezza, è stato un momento drammatico”. Salvagni, in merito alle dichiarazioni spontanee rese dal detenuto, ha annunciato provvedimenti contro il testimone definendolo “un calunniatore”. Il racconto, stando alle indiscrezioni, sarebbe stato ritenuto inattendibile anche dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, che però avrebbe giudicato verosimile la presunta ammissione di colpevolezza del Muratore di Mapello.
Potrebbe anche interessarti:
Caso Yara, Bossetti la cercava su Facebook. Ma ha commesso un errore…