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In Francia si sfila col certificato medico: passerelle vietate per le anoressiche…

  • Costume

 

Giro di vite in Francia sull’anoressia. Il deputato socialista, e medico, Olivier Veran ha presentato due emendamenti nell’ambito della riforma della sanità che, di fatto, bandiscono dalla passerelle l’eccessiva magrezza. E ha già incassato il sostegno del ministro della Sanità Marisol Touraine. Questo il parametro di riferimento: l’indice di massa corporea deve essere superiore a 18. E cioè, ad esempio, una top alta 1,75 non può pesare meno di 55 chili. Il parametro è quello dettato dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui tutti coloro con un indice di massa corporea inferiore a 18 soffrono di malnutrizione.

Il primo emendamento di Veran stabilisce che le modelle dovranno presentare un certificato medico che indichi il loro Imc: i trasgressori saranno puniti con multe fino a 75 mila euro o 6 mesi di reclusione. Non solo, il testo della seconda proposta prevede l’introduzione del reato di “promozione dell’eccessiva magrezza”, schierandosi apertamente contro l’apologia dell’anoressia sponsorizzata sui siti. Un fenomeno in preoccupante crescita su Internet dove spopolano le pagine “pro-ana” e “pro-mia” (sigle da anoressia e bulimia) in cui si danno “consigli” su come diventare magrissime (la “perfezione”, secondo alcuni di essi, si raggiunge con i 35 chili di peso). In Italia ci sarebbero oltre 300mila blog e siti di questo tipo.

La Francia aveva già tentato di approvare una norma del genere nel 2008, mentre nel 2011 era stata la Spagna a chiedere, senza successo, ai social network di bandire le pagine pro-anoressia. Sempre il governo Zapatero, d’accordo con i maggiori produttori di moda spagnoli, ha fatto “abolire” la taglia 38 per le donne adulte. Si era mossa anche l’Italia, l’anno scorso, con una proposta di legge bipartisan, ma non è ancora stata approvata. Molti big della moda italiana hanno firmato però nel 2007 con l’allora ministro Giovanna Melandri un codice di autoregolamentazione che vieta di far sfilare minorenni e persone con “evidenti disturbi alimentari”.

Gli unici che finora hanno fatto sul serio sono gli israeliani: nello Stato ebraico, dal 2013, è vietato far apparire sia in sfilate dal vivo sia in fotografia, su qualunque mezzo, modelle che abbiano un Imc inferiore a 18,5.

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