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Eclissi in arrivo, tutto quello che c’è da sapere, fare e evitare per seguirla nel migliore dei modi

 

C’è grande attesa, anche in Italia, per l’eclissi solare del 20 marzo, una occasione da prendere al volo considerano che per la prossima bisognerà aspettare altri cinque anni. Tutto pronto per godersi il sole oscurato quasi al 50 per cento dal passaggio della Luna tra le 9:00 e le 11:45. Ma non sempre ciò che è bello è anche facile e allora ecco qualche coniglio per seguire al meglio l’eclissi, senza subirne le conseguenze. Ma, prima di tutto, cerchiamo di capire cosa è, realmente, una eclissi. Si ha quando la Luna si frappone tra l’astro e la Terra, proiettando al sua ombra sul nostro pianeta. In base alla dimensione apparente del disco lunare al momento del passaggio, l’eclissi può essere parziale o totale. Quella di quest’anno appartiene alla famiglia delle Saros, eclissi di Sole molto simili tra loro perché avvengono quando la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Le eclissi avvengono più o meno nello stesso periodo dell’anno, e con una periodicità perfetta: 6.585,3 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale). E ora cosa e come fare venerdì 20 marzo.

(continua dopo la foto)


Cosa si vedrà?
L’eclissi sarà di mattina, con un orario di inizio leggermente diverso a seconda della località da cui la si osserverà: inizierà prima in Sardegna, alle 9:16 se ci si trova a Cagliari, poi a Roma (9:23), a Milano (9:24),  a Napoli (9:25) e a Lecce e Trieste (9:30). Il massimo oscuramento si avrà dopo circa un’ora dall’inizio dell’eclissi, che si concluderà poi intorno alle 11:45. Anche l’intensità dipenderà dal punto di osservazione: sarà massima al Nord (ad Aosta sarà coperto il 67,2% del disco solare, a Milano quasi il 65%), diminuendo via via che si scende lungo al penisola (Roma 53,8%, a Napoli solo 39,7%, mentre a Siracusa non supererà il 39,7%). In Italia non avremo un’eclissi totale (la prossima è prevista per il 2081), e quindi non vedremo scendere di colpo la notte in pieno giorno. Sarà comunque possibile notare la diminuzione di luce solare, ma i nostri occhi sono particolarmente bravi a compensare i cambiamenti di luminosità, e quindi per percepire l’inizio dell’eclissi senza guardare direttamente il Sole servono degli accorgimenti: prendete un punto di riferimento, come un edificio, e guardatelo a intervalli regolari dall’inizio dell’eclissi, per fare caso al cambiamento di illuminazione.

Come si osserva un’eclissi?
Guardare il Sole a occhio nudo non è una buona idea, visto che può provocare danni permanenti alla nostra vista anche quando è parzialmente oscurato. Il fai da te dunque è da evitare: non usate vecchie pellicole, radiografie, vetri affumicati o occhiali da sole, che vi esporrebbero a rischi inutili. Allora, meglio acquistare filtri e occhiali appositi, disponibili anche online. In alternativa, gli esperti consigliano anche gli occhiali da saldatore con indice di protezione numero 14 (ma mai meno di 14, altrimenti risulterebbero inutili) reperibili nei negozi di ferramenta e assolutamente efficaci per guardare l’eclissi in tutta sicurezza.

Si può fotografare l’eclissi?
Anche binocoli, macchine fotografiche e telescopi sono pericolosi, se non si utilizzano adeguate protezioni. Binocoli e telescopi possono essere utilizzati con filtri appositi, disponibili online e nei negozi di materiale astronomico. Anche per le macchine fotografiche esistono filtri specifici (anche qui, sicuri delle soluzioni fai da te e migliori anche dal punto di vista della resa delle immagini), un po’ costosi, ma che torneranno utili per fotografare anche le macchie solari, altro soggetto amato dagli astrofili. Gli esperti consigliano di regolare manualmente messa a fuoco ed esposizione, perché la grande quantità di luce solare può ingannare i sensori della macchina fotografica. Un trucco è quello di scattare due foto: una durante l’eclissi, e una identica per posizione verso il tramonto, e di unire in seguito le due immagini con photoshop per ottenerne una più simile all’esperienza reale dell’eclissi (questo però solo in caso di eclissi totali, e non parziali come quella di quest’anno).

Se le nuvole ci rovinano lo spettacolo? Seguite la diretta streaming
Se il meteo – che per ora si prevede favorevole – dovesse tradirci, o se ci trovassimo impossibilitati a seguire l’eclissi da una postazione favorevole, c’è una via d’uscita: il Virtual Telescope seguirà infatti l’evento in diretta streaming, con il commento dell’astrofisico Luca Masi. Il link è questo.

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