“Purtroppo non ho avuto la possibilità di confessare Aldo Moro nei 55 giorni del sequestro”. A parlare è monsignor Antonio Mennini, attualmente nunzio apostolico nel Regno Unito, aggiungendo che “nella coscienza dei miei doveri sacerdotali ne sarei stato molto contento”. Lo ha detto nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare sull’uccisione dello statista. “In ogni caso – ha fatto notare monsignor Mennini – se avessi avuto un’opportunità del genere credete che sarei stato così imbelle, che sarei andato lì dove tenevano prigioniero Moro senza tentare di fare niente? Sicuramente mi sarei offerto di prendere il suo posto, anche se non contavo nulla, avrei tentato di intavolare un discorso, come minimo di ricordare il tragitto fatto. E poi, diciamo la verità di che cosa doveva confessarsi quel povero uomo?”. Comunque, Mennini ha confermato che “di un’eventuale confessione non avrei potuto dire nulla, né sui contenuti né sulla circostanze temporali e logistiche, ma non avrei difficoltà alcuna ad ammettere di essere andato nel covo delle Br. È che non ci sono mai stato”. Dichiarazioni che “smontano” l’apertura di Papa Francesco che, qualche giorno fa, ha chiesto a Mennini di collaborare nella ricerca di una verità sul rapimento dell’ex capo del governo. La deposizione c’è stata, ma priva di ulteriori dettagli su uno dei casi più discussi della storia repubblicana.
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