Non è solo Samsung che “spia” i clienti e si riserva il diritto di cedere i dati così ricavati a terze parti, anche i televisori LG ad esempio avvertono i clienti che quanto dicono di fronte alla televisione può essere registrato e che tali registrazioni possono finire nelle mani di chiunque, tanto che le due aziende consigliano di non pronunciare discorsi o dati sensibili di fronte ai loro televisori, che in cambio offrono il controllo vocale delle loro funzioni. E ci sono pure quelli con telecamera che registrano i gesti allo stesso scopo. Nessun dispositivo potrà mai essere invadente e spione come uno smartphone, ma ci sono altri dispositivi che registrano i nostri movimenti e le nostre parole fin dentro casa o alla nostra auto, e diventeranno sempre di più. Tra i tanti e con lo stesso principio c’è il Kinect, il dispositivo di Microsoft che permette d’interagire con diversi videogame e simulazioni interattive e che di fatto è un dispositivo che consiste di una telecamera ad alta definizione che spia e registra anche con i raggi infrarossi ogni nostro movimento, compreso il minimo cambiamento del colore della pelle per dedurne la portata del flusso sanguigno, della temperatura e il battito cardiaco di sei persone alla volta. Tutti dati che raccoglie e che spedisce a un server e poi da lì chissà dove.
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Poi ci sono i dispositivi che ormai governano in gran numero le auto, come di GM, dispositivo presente su diverse auto del gruppo che ne traccia ogni metro percorso nelle sua esistenza, come peraltro fa il MyLink di Chevrolet, che permette di comandare l’auto a voce, insieme alla radio e al telefono, raccogliendo così anche tutto quanto viene detto nell’abitacolo. Dispositivi simili sono ormai sulle auto di tutte le marche e si diffondono sempre di più. Stesso problema pone Waze, un’app che s’installa su uno smartphone e che restituisce in tempo reale la situazione del traffico appoggiandosi ai dati degli utenti, che registra a poi vende o offre a chiunque voglia.
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