Nella solenne cornice di piazza San Pietro, sotto gli occhi del mondo intero, si sono svolti i funerali di Papa Francesco. Un evento storico, segnato non solo dalla commozione collettiva dei fedeli e dei rappresentanti istituzionali, ma anche dall’inevitabile intrecciarsi di voci e movimenti legati alla diplomazia internazionale. In un’atmosfera carica di emozione e riverenza, non sono mancate tuttavia le prime scintille di polemica interna, destinate a riaccendere i toni del dibattito politico italiano.
A innescare il primo momento di tensione è stato Andrea Stroppa, noto per essere il referente italiano di Elon Musk e figura spesso provocatoria sui social. Attraverso un post su X, Stroppa ha lanciato una critica che ha subito attirato l’attenzione: “Sono alla messa esequiale per il Santo Padre e vedere ex ministri ridere e starnazzare nell’attesa fa molta tristezza”, ha scritto, senza tuttavia fare nomi. Sebbene non ci siano state esplicite indicazioni, il riferimento è parso chiaro agli occhi di molti: nel mirino sarebbero finiti esponenti di passati governi, presumibilmente appartenenti all’area di centrosinistra.
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Papa Francesco, le parole di Andrea Stroppa: “Ex ministri ridevano”
La presenza delle più alte cariche istituzionali italiane ha segnato con forza la partecipazione dello Stato a questo evento di portata planetaria. Tra le figure politiche più in vista non poteva mancare Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico e volto di spicco dell’opposizione. In un’intervista concessa alla Stampa proprio nelle ore precedenti alla cerimonia, Schlein ha voluto ribadire l’importanza del 25 aprile, collegandolo ai valori che, a suo dire, devono essere difesi anche nel contesto europeo odierno.

“Abbiamo ancora bisogno di partigiani, di partigiani europei, perché le minacce alla libertà per cui si battevano tanti anni fa sono ancora attuali”, ha dichiarato Schlein, mettendo in guardia dai pericoli di una deriva nazionalista. “Rischiamo di ricadere negli stessi errori di oltre 80 anni fa”, ha aggiunto con forza. Un monito che suona come un avvertimento a non abbassare la guardia contro quelle pulsioni che, secondo lei, possono minare la pace e la convivenza tra i popoli.
In particolare, Schlein ha posto l’accento sulla necessità di combattere ogni forma di odio e di chiusura, sottolineando che “il nazionalismo porta con sé l’odio e l’incapacità di dialogo”. Parole che, nella cornice solenne dei funerali di un pontefice che ha fatto della pace e del dialogo tra i popoli un pilastro del suo magistero, assumono un peso particolare. Il suo appello è stato interpretato come una critica, nemmeno troppo velata, alle tendenze politiche più sovraniste presenti oggi in Europa.

Così, mentre il mondo si stringeva nel silenzio per l’ultimo saluto a Papa Francesco, in Italia riaffioravano le tensioni politiche, segno che, anche nei momenti di raccoglimento universale, il dibattito interno non conosce tregua. La cerimonia funebre, trasformatasi in specchio delle dinamiche politiche contemporanee, ha così svelato, in controluce, le fragilità e le contraddizioni di un Paese in cui il confronto politico non si arresta nemmeno davanti agli eventi più solenni.