Sulla sommità del colle Esquilino, a Roma, si erge imponente la Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche papali della città, insieme a San Pietro, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura. Questo luogo di culto, tra i più antichi e venerati del cristianesimo, fu edificato a partire dal V secolo d.C. e rappresenta oggi un raro esempio di architettura paleocristiana, sopravvissuta nei secoli grazie a sapienti interventi che hanno saputo integrare, senza stravolgere, elementi di epoche diverse. La sua storia millenaria si intreccia ora con un nuovo capitolo di grande significato: il legame speciale di Papa Francesco con questo santuario, culminato nel desiderio espresso nel suo testamento di essere sepolto proprio tra quelle mura cariche di fede.
La devozione di Francesco verso Santa Maria Maggiore non è nata per caso, ma affonda le radici in una profonda venerazione mariana che ha segnato tutta la sua vita sacerdotale ed episcopale. Nel cuore della Basilica si conserva infatti la Salus Populi Romani, un’icona che la tradizione attribuisce a San Luca Evangelista, da secoli venerata come segno di protezione per Roma e per tutta la Chiesa. Durante il suo pontificato, Papa Bergoglio ha visitato più di cento volte il santuario per sostare in preghiera davanti all’immagine sacra, affidandole le sue intenzioni, i suoi viaggi e i momenti cruciali del suo ministero. Anche nei suoi ultimi giorni, il pontefice ha voluto rendere omaggio alla Madonna con un ultimo pellegrinaggio, compiuto il 12 aprile, all’inizio della Settimana Santa.
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Perché Papa Francesco ha scelto di essere seppellito nella basilica di Santa Maria Maggiore
Il suo testamento spirituale è intriso di questo profondo senso di affidamento: Francesco ha chiesto che la sua tomba fosse collocata nell’oculo della navata laterale, tra la Cappella Paolina e quella della Salus Populi Romani, in una semplice sepoltura nella terra, senza ornamenti particolari. “La tomba sia preparata nell’oculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza”, ha disposto, precisando che l’unica iscrizione dovesse essere “Franciscus”. La lapide in marmo ligure, decorata solo con la croce pettorale, sarà accessibile ai fedeli da domenica 27 aprile, vicino all’Altare di San Francesco.

La decisione di non essere sepolto nella Basilica di San Pietro, scelta abituale per i papi, ma in Santa Maria Maggiore, sottolinea ancora di più la cifra spirituale di Francesco. Nella Basilica vaticana riposano oggi 91 pontefici, tra cui Giovanni Paolo I e Giovanni XXIII. Ma il Papa argentino ha voluto distaccarsi dalla tradizione, preferendo un luogo che simboleggia meglio la sua visione pastorale, improntata su umiltà, semplicità e abbandono fiducioso a Maria.

Con il suo riposo eterno a Santa Maria Maggiore, Papa Francesco entra così nella ristretta cerchia di otto papi sepolti nella Basilica, un numero che non aumentava dal 1669, anno della morte di Clemente IX. La scelta di Bergoglio racconta ancora una volta il tratto più autentico del suo pontificato: un cammino terreno guidato dalla fede, dall’umiltà e da uno straordinario amore per la Madre di Dio.