“Ma questi chi li ha invitati?”. Scoppia la polemica proprio nel giorno dei funerali di Papa Francesco. A far discutere non sono solo le migliaia di fedeli accorsi da tutto il mondo, ma soprattutto alcuni nomi presenti tra gli invitati alle esequie. A quanto pare l’elenco delle personalità attese in Vaticano ha sollevato più di un sopracciglio, sia tra i fedeli che tra chi conosceva le battaglie di Bergoglio.
Ieri, alla vigilia dell’ultimo saluto a papa Francesco è apparso un murales polemico a due passi dal Vaticano. L’opera ritrae Papa Francesco in Paradiso, con l’aureola sul capo e un’espressione perplessa, intento a leggere la lista dei partecipanti al suo funerale: capi di stato, autorità, personaggi famosi. Poi c’è una frase disegnata come quella nei fumetti: “Ma questi chi li ha invitati?”. E alcuni nomi. Una provocazione chiara. Come a dire: se avesse potuto scegliere, Francesco avrebbe probabilmente evitato certi ospiti. Ma di chi si tratterebbe?
Leggi anche: “Ah, quindi è lei”. Da giorni in tv per raccontare la morte di papa Francesco: chi è la giornalista del Tg1

“Ma questi chi li ha invitati?”. Funerale papa Francesco, il murales con “la lista sgradita”
Sul foglio, ben visibili, i nomi del presidente americano Donald Trump, il presidente argentino Javier Milei, quello della commissione europea Ursula von der Leyen, i ministri italiani Matteo Salvini e Matteo Piantedosi.

Si è scoperto poi che l’autore del murales è la street artis Laika, nota per le sue opere di impegno civile e per le sue incursioni notturne sui muri di Roma. Lei stessa ha spiegato sui social il senso della sua opera: “È la prima volta che ritraggo il Papa. La Chiesa è lontana da me per molte questioni, ma non si può negare che Francesco sia stato un Papa attento ai migranti, al massacro dei palestinesi a Gaza e contrario al riarmo. Penso che, potendo, quei nomi sulla sua guest list li avrebbe depennati volentieri”.


Una stoccata agli invitati e, forse, anche a chi ha gestito la delicata questione del protocollo. Mentre Roma si prepara a salutare Bergoglio per l’ultima volta, resta l’amaro in bocca per una cerimonia che, secondo molti, rischia di trasformarsi in una “sfilata” più che in un vero omaggio a un Papa che ha sempre scelto da che parte stare.