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“Anti papa fino alla fine”. Orrore su Papa Francesco, trema la politica italiana

  • Italia

Un’ondata di sdegno politico e istituzionale ha travolto Antonio Pappalardo, attuale direttore ad interim della Giustizia minorile per l’Emilia-Romagna e le Marche, dopo la pubblicazione di una serie di post shock su Telegram contro Papa Francesco. Sulla sua pagina personale, dal nome “Logos e Libertas” e seguita da circa sessanta persone, Pappalardo ha condiviso messaggi che negano la legittimità del Pontefice, definendolo “antipapa” e arrivando a commentare la sua morte — erroneamente annunciata — con parole di scherno: “Per la prima volta una Pasqua senza benedizione urbi et orbi: AntiPapa fino alla fine!”. I contenuti condivisi, molti dei quali provenienti dal sito “Codice Ratzinger”, sembrano tratti dal controverso libro di Andrea Cionci che contesta l’elezione del Papa attuale.

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Ma le esternazioni non si sono fermate qui. Pappalardo ha utilizzato anche LinkedIn, piattaforma generalmente impiegata per scopi professionali, per attacchi di natura politica e ideologica contro l’Unione europea e la Nato. Nel suo profilo, visibile a chiunque, si legge: “La bandiera europea è simbolo di guerra. Gli Italiani per la pace scendono in piazza col Tricolore. Fuori dalla Ue e dalla Nato!”, accompagnato da un’immagine che chiede esplicitamente lo scioglimento dell’Unione europea. Tra i post compaiono anche posizioni no vax e messaggi contro i migranti, tutti elementi che compongono un mosaico ideologico riconducibile a posizioni sovraniste e spesso di estrema destra.


Papa Francesco, bufera sulle parole di Antonio Pappalardo

Il caso ha generato grande preoccupazione anche per il ruolo operativo che Pappalardo ricopre. È infatti responsabile, nella città di Bologna, dei servizi sociali per minori, del carcere minorile del Pratello, del centro di prima accoglienza e delle comunità educative, che accolgono in larga parte giovani stranieri in difficoltà. Una situazione che ha suscitato reazioni forti e immediate anche a livello istituzionale. Il Capo del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, ha disposto “un’indagine conoscitiva circa le affermazioni ascritte al dirigente”, volta ad accertare eventuali responsabilità disciplinari. “Saranno adottati tutti i provvedimenti ritenuti necessari a preservare e tutelare l’immagine e il prestigio dell’Amministrazione della Giustizia”, ha dichiarato.

Tra le voci più critiche si è levata quella della senatrice del Partito Democratico, Sandra Zampa: “Parole allucinanti e di gravità inaudita con cui Pappalardo accusa il Santo Padre di essere un ‘antipapa’. Parole offensive che colpiscono la memoria di Francesco, la Chiesa intera e i cittadini italiani”. La senatrice ha poi annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare e chiesto l’intervento immediato del ministro Carlo Nordio e del sottosegretario Andrea Ostellari per valutare sanzioni nei confronti di Pappalardo.

Duro anche il commento congiunto di Coalizione civica, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico a livello locale e regionale. In una nota firmata da numerosi consiglieri si legge: “Riteniamo siano necessarie le sue dimissioni dall’incarico o la revoca dello stesso da parte del Ministero della Giustizia”. E aggiungono: “I contenuti che pubblica sono l’opposto dei valori che dovrebbero guidare il ruolo che ricopre. È inaccettabile che chi ha responsabilità su minori, soprattutto stranieri, diffonda propaganda razzista e criminalizzante”.

Il caso Pappalardo solleva interrogativi profondi sulla compatibilità tra incarichi pubblici di alta responsabilità e la diffusione di contenuti radicali, ideologici e apertamente offensivi. In attesa degli esiti dell’indagine disposta dal Ministero, resta il timore che posizioni di questo genere possano compromettere l’imparzialità e l’efficacia del sistema di giustizia minorile, in un contesto che richiede invece equilibrio, umanità e inclusione.


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