A quasi due anni dalla tragica scomparsa di Liliana Resinovich, il caso torna prepotentemente sotto i riflettori, segnato da nuovi sviluppi investigativi e dall’improvvisa sparizione del marito, Sebastiano Visintin. L’uomo, 73 anni, è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati, un evento che ha riportato in auge una vicenda che sembrava ormai destinata all’archiviazione. La svolta è arrivata dopo il deciso rifiuto del giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti di accettare la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, sostenuta dalla pm Maddalena Chergia. Il gip ha invece chiesto nuove indagini, indicando tra l’altro una nuova relazione medico-legale molto dettagliata, e affidando il fascicolo alla nuova titolare dell’inchiesta, la pm Ilaria Iozzi.
In questo contesto, ha sorpreso la scelta di Visintin di allontanarsi dall’Italia, interrompendo bruscamente le sue frequenti apparizioni televisive. L’uomo, che fino a poco tempo fa era ospite abituale di trasmissioni come “Quarto Grado”, dove si è mostrato anche in lacrime parlando della moglie, ha ora scelto il silenzio. Sabato scorso ha dichiarato telefonicamente di trovarsi a Villacco, in Austria, ma non ha voluto specificare quando rientrerà. Poco dopo ha inviato alcune immagini da Tarvisio, in provincia di Udine, facendo supporre che abbia fatto rientro in Italia, salvo poi sparire di nuovo nel nulla. Le troupe televisive e i cronisti appostati davanti alla sua abitazione attendono invano un suo ritorno.
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Morte Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin non dà più notizie di sé
La sua scomparsa non sembra collegata a un tentativo di fuga. Più plausibile appare l’ipotesi di un allontanamento strategico, forse suggerito dai suoi legali, per sottrarsi al clamore mediatico che si è riacceso dopo l’iscrizione nel registro degli indagati. Un gesto di protezione, dunque, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. I suoi avvocati fanno sapere che, almeno per ora, non sono stati emessi provvedimenti nei suoi confronti. Tuttavia, l’interrogatorio di garanzia potrebbe arrivare presto, come da prassi, e sarà preceduto dalla conclusione delle analisi sui materiali sequestrati nella sua casa durante la lunga perquisizione effettuata dalla Polizia.

Durante il blitz notturno, durato quasi otto ore, gli agenti hanno prelevato oltre 700 oggetti tra coltelli, forbici e cesoie. Un numero impressionante, ma che appare meno inquietante se si considera che Visintin esercita la professione di arrotino. Tra gli oggetti sequestrati figurano anche un maglione giallo e dei guanti rossi, indumenti identici a quelli che l’uomo indossava – o avrebbe indossato – la mattina del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa di Liliana. In quella stessa mattina, Visintin si era filmato con una GoPro durante un giro in bici sul Carso. Secondo la nuova perizia medico-legale, Liliana sarebbe stata uccisa circa quattro ore dopo aver fatto colazione, proprio in quella stessa fascia oraria.
Liliana Resinovich avrebbe dovuto incontrare quella mattina l’amico Claudio Sterpin, con il quale aveva un appuntamento alle 10:30. Tuttavia, non è mai arrivata. Il suo corpo è stato ritrovato solo tre settimane dopo, il 5 gennaio 2022, nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. La sua morte è rimasta avvolta nel mistero, tra ipotesi di suicidio, fughe volontarie e sospetti che negli ultimi tempi si sono concentrati proprio sul marito. Ora, con l’inchiesta riaperta e nuovi esami in corso, si attende di capire se questa ennesima svolta sarà davvero decisiva per fare luce su un caso che, a distanza di tempo, continua a colpire per la sua complessità e per l’ombra che ha gettato su una tranquilla vicenda familiare.